PRIMA PROVAAperta per le donne, divertente per gli uomini. La Citroën DS3 diventa Cabrio.

BUON TEMPISMO - Una cabrio era proprio l’auto che mancava. La gamma “DS” di Citroën, nata poco meno di tre anni fa, ha praticamente sempre coniugato un design più estroverso, una maggiore cura per i dettagli e maggiore divertimento di guida nei finora tre modelli che derivano da altrettanti “normali” Citroën. Per aumentare il portafoglio prodotti rifacendosi a quest’ottica, una “scoperta” cade come il cacio sui maccheroni, sia per il suo arrivo programmato a pennello in primavera sia per le caratteristiche progettuali che ne hanno notevolmente contenuto i costi di sviluppo.

SI SCOPRE FINO A 120 ORARI - Si chiama DS3 Cabrio non a caso, perché proprio come già fatto da FIAT con la 500C, alla piccola scoperta hanno rimosso unicamente la parte centrale del tetto senza toccarne la struttura implementando una capote in tela piuttosto particolare realizzata in collaborazione con la tedesca Webasto. Disponibile in tre colori e ripiegabile fino a 120 km/h in altrettante posizioni fino alla soglia superiore del bagagliaio, l’apertura di quest’ultima di primo acchito ci è sembrata un po’ troppo piccola nonostante i 245 litri di capienza lo rendono quello in cui poter stivare il maggior numero di valigie. Anzi: zaini forse è meglio. Particolare e inedita - ma troppo complicata da spiegare – la nuova modalità di apertura del bagagliaio, che va a sovrapporsi parallelamente al lunotto posteriore.

UNA SOLUZIONE, DUE VANTAGGI - Optare per questa tipologia di apertura ha però una discreta serie di vantaggi. Primo tra tutti quello romantico, chic e nostalgico evocato da una tela ripiegata lungo i montati; come ai tempi della prima FIAT 500, per l’appunto. In secondo luogo non bisogna dimenticare che mantenendo più o meno integra la struttura originale dell’auto – e non dovendo quindi rinforzare ogni restante lastra di lamiera – il peso è aumentato di appena 25 chili mentre la rigidità torsionale resta praticamente invariata. Chiaramente gli ingegneri del marchio hanno aggiunto qualche traversa rinforzante (principalmente nei dintorni dei perimetri del bagagliaio) ed eseguito piccoli adattamenti alle sospensioni. Piccoli ma sensibili, perché tra le curve dell’entroterra Valenciano la DS3 non me la ricordavo così precisa ed incisiva nel passare da una volta all’altra. Sembra di guidare un’auto più sportiveggiante e maggiormente appagante, in grado di regalarti qualche sorriso di soddisfazione. Questo chiaramente se si opta per la più potente delle motorizzazioni, il noto “millesei” turbo progettato con collaborazione con BMW e capace di 156 cavalli.

COME PRIMA, MA PIÙ DI PRIMA - Non vorremmo sembrare ripetitivi citandola per la terza volta, ma qui vale lo stesso discorso fatto a suo tempo per la FIAT 500C. Se già vi piace l’auto dalla quale deriva (in questo caso la DS3), perché non optare per una versione che oltre a mantenere intatte le caratteristiche dell’originale aggiunge il piacere di guidare coi capelli al vento? Certo, a farvi desistere potrebbe esserci il sovrapprezzo da pagare (all'incirca 3'500 franchi) o una maggiore rumorosità alle velocità autostradali, però potrebbe valere il sacrificio.

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