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TEST DRIVEAudi Q8, giochi di potere

20.05.19 - 06:00
A metà tra coupé cinque porte e versatile Suv, la proposta tedesca spicca per originalità e qualità dinamiche in gran spolvero. Generoso il TDI da 286 cv, pur affinabile nell’abbinamento col cambio.
Audi Q8, giochi di potere
A metà tra coupé cinque porte e versatile Suv, la proposta tedesca spicca per originalità e qualità dinamiche in gran spolvero. Generoso il TDI da 286 cv, pur affinabile nell’abbinamento col cambio.

Il meglio dei due mondi è quello che promette Audi con l’ammiraglia Q8, a metà tra l’immagine sportiva ispirata al concetto coupé e i contenuti di versatilità del mondo Suv. Il look espressivo nasce per farsi notare a partire dalle proporzioni studiate per suscitare originalità e suggestione, con una presenza imponente; non tanto in lunghezza, che resta un velo sotto i 5 metri, ma principalmente in larghezza (2 metri) e in altezza (1,71 m). Il richiamo coupé è ben rappresentato dalle portiere senza cornici dei finestrini e al lunotto posteriore inclinato. Sotto il cofano della “nostra” Q8, la versione 50 del 3.0 TDI (in listino da 94'700 CHF), da 286 cv con tecnologia microibrida.

Grande e imponente, ma dinamica e “svelta”: la Q8 ha una guida raffinata.
Questa componente permette di recuperare energia (fino a 12 kW) in rallentamento e di ricederla nelle fasi di veleggiamento, mediante il modesto apporto di spinta generato dall’alternatore-starter; secondo la Casa, il beneficio in termini di consumi è quantificabile in circa 0,7 l/100 km. Alla prova del nostro test, il dato dichiarato di 6,8-6,6 l/100 km è risultato in ogni caso piuttosto ottimistico; i 9 l/100 km che abbiamo registrato di media nel corso della prova sono in ogni caso da valutarsi positivamente, tenute conto di massa (2250 kg) e presenza delle grandi ruote da 22”. La Q8 50 TDI è un’ammiraglia che in ogni caso non si sceglie per i consumi ma per contenuti e prestazioni e, sotto questo punto di vista, le soddisfazioni sono largamente preponderanti rispetto a qualche neo. A dispetto degli ingombri, per i quali serve indubbiamente una certa attenzione in più oltre all’affidamento agli immancabili sensori, la Q8 si lascia guidare insospettabilmente bene, anche al corredo tecnico sontuoso che può includere tra l’altro le sospensioni pneumatiche ad altezza variabile: stupiscono precisione e rollio quasi assente, insieme ad un’elevata rapidità di inserimento in curva. Con queste qualità, il Suv tedesco offre quella che è poi la sua nota più distintiva, vale a dire l’elevato dinamismo un po’ in ogni condizione: il mezzo si fa condurre anche con piglio sportivo, ma fondamentalmente è nel ritmo rapido senza eccessi che fa la differenza. Anche per un velo di inerzia delle “ruotone” di grande diametro nei cambi di direzione molto rapidi. Per accentuare ulteriormente il tono sportivo, a catalogo non manca in ogni modo l’opzione della sterzata integrale, in controfase nello stretto.

Il motore è generoso, il cambio rapido tranne che in scalata.
Motore e cambio sono buoni ed in linea con le prestazioni ben dinamiche, con scatto da fermo ai 100 km/h in 6,3 secondi, ma è pur vero che alla pur generosa erogazione del tre litri turbodiesel, specie ai regimi alti dove ricorda quasi un’unità a benzina – c’è però una certa pigrizia iniziale alla pressione del gas, quasi che il motore ci debba “pensare” un attimo – non corrisponde una risposta altrettanto precisa e puntuale della trasmissione in scalata, che risulta sempre un po’ in ritardo quando si riprende. Quando finalmente viene inserito il rapporto inferiore, la risposta è invece un po’ brusca generando talvolta piccoli contraccolpi assai poco piacevoli. Eccellente invece l’assorbimento delle sospensioni, si viaggia sempre in notevole isolamento, mentre l’insonorizzazione di qualità lascia comunque filtrare qualche fruscio dalla zona del parabrezza. Infine uno sguardo alle non indispensabili ma pur apprezzabili doti off-road del veicolo: se debitamente equipaggiato, il grosso Suv Audi può viaggiare ad un’altezza massima dal suolo di 25,4 cm, con l’apporto dell’efficace trazione integrale di tipo permanente assistita dai controlli di trazione.

A bordo tanto design, giochi di luce e digitalizzazione massiccia.
A bordo la Q8 offre un ambiente distintivo, in tono Audi; la plancia presenta un accentuato gioco di linee orizzontali per enfatizzare la larghezza dell’ambiente, cui contribuisce anche il tunnel centrale di notevole ampiezza. Numerosi i “giochi” di luce, personalizzabili, per variare a piacimento tonalità e suggestioni dell’abitacolo quando cala il sole. La digitalizzazione è massiccia ed affidata a due monitor centrali entrambi a sfioramento più il virtual cockpit da 12,3 pollici anche con modalità di visualizzazione di navigazione integrale: al centro, lo schermo superiore da 10,1” è dedicato a navigazione e infotainment, mentre quello inferiore da 8,6” permette di gestire la climatizzazione, le funzioni comfort e l’immissione di testo. Infine, si può aggiungere come quarto elemento digitale di informazione l’head-up display. Di serie il modulo LTE Advanced con sim dati dedicata, per permettere alla vettura la connessione costante in rete con tutti i relativi servizi on-line. Rilevante la libertà di movimento, con grandi poltrone anteriori e divano posteriore altrettanto generoso per accoglienza e personalizzazione, forte tra l’altro della possibilità di scorrimento longitudinale e del frazionamento dello schienale in tre porzioni per consentire il carico di oggetti lunghi. A proposito di bagagliaio: a dispetto della conformazione filante del tetto nella zona posteriore, il vano di carico della Q8 è ampio vantando un volume tra 605 e 1755 litri.

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