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TEST DRIVEUp!, la citycar in formato GTI fa davvero sul serio

18.02.19 - 06:00
L’omaggio alla prima Golf GTI è un vero “regalo”: la più piccola delle Volkswagen è guizzante, equilibratissima e gustosissima da guidare. Brilla pure il 1.0 TSI da 115 con cambio a sei marce.
Up!, la citycar in formato GTI fa davvero sul serio
L’omaggio alla prima Golf GTI è un vero “regalo”: la più piccola delle Volkswagen è guizzante, equilibratissima e gustosissima da guidare. Brilla pure il 1.0 TSI da 115 con cambio a sei marce.

Una citycar con il vestito da GTI può forse far sorridere come idea; niente di più sbagliato, perché la sportiva “tascabile” sfornata da Volkswagen sulla base della Up! sa rivelarsi in assoluto una delle più belle sorprese da guidare. Monta il brillante tre cilindri 1.0 TSI da 115 cavalli, sostanzialmente la stessa unità che già avevamo apprezzato poco tempo addietro sulla Fabia Montecarlo, ma qui il peso inferiore e la taratura così indovinata dell’assetto rendono realmente giustizia all’icona dinamica della marca tedesca.

Le analogie tra Up! e Golf I in veste GTI sono volutamente tante...
Il formato originale GTI è precisamente il “sapore” che la Casa intendeva risvegliare con questa Up! “pepata”, espressamente per dare la possibilità ai più giovani di provare le sensazioni di un tempo e, a quelli con qualche primavera in più sulle spalle, di tornare indietro con la memoria. Per essere precisi, di 42 anni: tanti ne sono trascorsi dall’apparizione della prima GTI su base Golf I del 1976, capace di 110 cv. Il design è poco appariscente ma onora il tributo al passato con estrema attenzione; ritroviamo dunque le caratteristiche bordature rosse che incorniciano la mascherina e gli immancabili rivestimenti interni in tessuto tartan “Clark”, cui si aggiungono le pinze freno dipinte in rosso. Il tutto racchiuso nella compattissima carrozzeria Up!, lunga appena 3,60 metri per una larghezza di 1,64 metri. Troppo piccola? La prima Golf era lunga appena 10 cm di più, in compenso 13 mm più stretta e, secondo Volkswagen, certamente non più abitabile… L’insieme, esteticamente, è ad ogni modo accattivante e “stacca” con più che sufficiente decisione questa versione dagli altri allestimenti. Con le ruote, poi, non si scherza, arrivando a ben 17 pollici di diametro con la misura estiva; noi abbiamo provato la Up! GTI con le ben più piccole “scarpe” invernali, da 15”, ma l’estetica resta godibilissima mentre al volante sono solo grandissimi sorrisi. Anche così.

Anche la guida sportiva conserva le sensazioni di razza di un tempo.
Sotto il cofano, il tre cilindri con turbo aggiunge una favorevole coppia di 200 Nm costanti tra 2000 e 3500 giri, il tutto filtrato da un cambio manuale a sei rapporti dall’eccellente manovrabilità; complice il peso ridotto in 1070 kg – pur a fronte di una dotazione ricca ad un prezzo piccolo, 19'800 CHF –, lo scatto da fermo ai 100 km/h è possibile in appena 8,8 secondi (9,0 per la prima Golf GTI) con una punta massima altrettanto rilevante di 196 km orari. Ma tutto questo non sarebbe nulla senza un telaio all’altezza, e nonostante l’economicità di insieme, sotto questo aspetto la Up! più frizzante può essere presa ad esempio da numerose altre berlinette muscolose cui spesso manca la stessa qualità di equilibrio, sensibilità e coinvolgimento così armonicamente regolati. L’assetto è unico ma tutt’altro che duro, tant’è che filtra a dovere ogni asperità; in curva però il rollio è sempre davvero minimo, al pari del sottosterzo che bisogna andare a cercare davvero esagerando con foga non necessaria. A tutto vantaggio di tanta sveltezza nei cambi di direzione. Il meglio poi viene una volta in appoggio, perché raramente si può assaporare un retrotreno con queste caratteristiche: segue fedelmente, è sempre stabile eppure lascia sentire con gran sensibilità il grado di appoggio e di impegno laterali, permettendo una facile comprensione della dinamica dell’auto. Lo sterzo è diretto e sensibile il giusto, nonché piuttosto preciso; la frenata è mordente con pedale corto e modulabile, mentre il motore sfoggia una bella erogazione “aggressiva” che lo rende godibile anche nella zona nobile del contagiri, potendo sfruttare pure i 6000 giri abbondanti conservando la generosità di spinta. Il rombo un po’ sordo del frazionamento dispari è ugualmente piacevole, divenendo via via più pieno e coinvolgente; concorrono alla sensazione le marce centrali ravvicinate (con bella corsa corta e diretta della leva), che offrono sempre il rapporto giusto. Eccelle pure la motricità, mai in crisi anche esagerando a bella posta; tra l’altro, il controllo di trazione è così progressivo nei rari interventi da risultare più una risorsa che un freno. Grandiosa Up! GTI: una piccola peste dal sapore e dalla godibilità incantevoli.

Confortevole quanto basta e particolarmente “risparmiosa”.
Non soltanto per correre un po’, a dire il vero, perché la vettura si lascia apprezzare anche in città e nell’uso tranquillo. L’elasticità del 1.0 TSI serve a dimenticare spesso il cambio, le dimensioni minime sono un toccasana per la manovrabilità nello stretto ed i consumi, infine, sono minimi davvero: nella media d’uso della nostra prova mai superiori ai 5,5/5,6 l/100 km su percorsi misti, sotto i 5 l/100 km se prevale la città. Anche il comfort acustico soddisfa: per il genere d’auto la silenziosità è tutto sommato più che sufficiente anche in autostrada, con l’unico limite del rombo del motore che dall’andatura costante emerge subito deciso appena si accelera anche solo un poco. Quanto all’abitacolo, gli spazi ridotti consentono una sistemazione ariosa specie davanti, con un bagagliaio compatto ma profondo (251/959 litri); le finiture sono piuttosto semplici ma i tanti dettagli GTI conferiscono un’accoglienza di tono superiore, con bel volante sportivo e sedili avvolgenti. Due soltanto i difettucci della vettura, ma solo dal punto di vista dei guidatori più “cattivi”: il punta-tacco in scalata è pressoché impossibile per l’eccessiva distanza tra freno e gas, mentre azionando il freno a mano per voltare stretto si attiva il controllo di stabilità che tenta subito di immobilizzare l’auto.

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