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TEST DRIVEPorsche 718 Cayman GTS, quella raffinata

24.08.18 - 06:00
La Porsche Cayman raggiunge l'apice della bellezza e della precisione pur mantenendosi versatile e amichevole. La cura GTS le dona il massimo dell'efficacia senza rubarle la semplicità
Porsche 718 Cayman GTS, quella raffinata
La Porsche Cayman raggiunge l'apice della bellezza e della precisione pur mantenendosi versatile e amichevole. La cura GTS le dona il massimo dell'efficacia senza rubarle la semplicità

Il mese di agosto non perde mai occasione di ricordarti quanto antipatico sia. Se fosse una persona, sarebbe il vicino di casa che non ti saluta; se fosse un oggetto, sarebbe la missiva della compagnia di assicurazioni che ti ricorda che la polizza sta per scadere. Ma è un mese dell'anno e quindi scatena il suo caratteraccio sulla Porsche 718 Cayman GTS che hai in prova, e che hai malauguratamente deciso di provare sulle Alpi, scatenando un meteo da autunno inoltrato.

Perlomeno le previsioni ci azzeccano e la scelta di scattare le immagini del nostro servizio fotografico la mattina si rivela quella giusta; abbiamo appena il tempo di concluderlo, perché, a partire da mezzodì, comincia infatti una fitta pioggia che non ci abbandonerà per tutta la giornata, costringendoci a rinunciare all'assaggio della 718 Cayman GTS anche sull'asciutto. Il candido bianco della carrozzeria si rivela però piuttosto interessante nell'accostamento col tipico nebbione del passo della Novena; vederla sbucare dalle veloci nubi che si arrampicano lungo i rocciosi fianchi delle montagne ha un che di mistico. Manca giusto la colonna sonora... Ma a quello ci arriviamo dopo.

Cosa cambia con il modello GTS?
Quando arriva questa sigla, significa che il modello Porsche in questione guadagna una marcia in più: in questo caso, la 718 Cayman (ma anche la Boxster, ovviamente), ottiene cerchi da 20" con pneumatici Pirelli PZero 235/35 all'anteriore e 265/35 al posteriore, assetto -10 mm grazie al PASM di serie, come di serie è lo Sport Chrono con modalità Sport per il Porsche Stability Management, nonché il differenziale meccanico; per quanto riguarda il motore, ci sono 15 Cv e un po' di coppia in più, ma l'aspirazione e il turbo sono stati ottimizzati, con la pressione che passa da 1.1 a 1.3 bar. Questo dà ancora più carattere al quattro cilindri di 2.5 litri in particolare ai bassi e medi regimi, che è poi ciò che serve davvero nella guida su strada.

La "cura" GTS dona anche alla 718 Cayman quel tocco finale che la rende davvero esteticamente perfetta. La Porsche Cayman raggiunge così l'apice della sua bellezza e il tocco di "ombretto" che decora i gruppi ottici (guardateli in dettaglio da vicino, sono splendidi) è la ciliegina sulla torta. Quando poi vi accomodate all'interno, scoprite per l'ennesima volta che Porsche le automobili le sa fare: la 718 ti si avvolge intorno come un ottimo abito di sartoria e non ti resta che modificare giusto di qualche centimetro volante e sedile per trovare la posizione perfetta; l'abitacolo, che sulla GTS offre volante in Alcantara e dettagli in carbonio, oltre ad essere estremamente attraente è anche ergonomico e funzionale ed enfatizza ulteriormente questa sensazione di compattezza e "tensione" di tutti gli organi in gioco; la Cayman GTS è come un'atleta al massimo della forma fisica che non ha sacrificato la propria bellezza sull'altare delle prestazioni.

Che dire del suono? C'è speranza per questo quattro cilindri?
Sorprendentemente, qualcosa è cambiato: all'accensione, lo scarico eroga un ringhio gutturale che resta presente anche ai bassi regimi durante le passeggiate, reminiscente dei fasti del sei cilindri; certo ai medi ed alti regimi è sempre un po' come se un vecchio Maggiolino facesse la voce grossa, ma apprezziamo il tentativo di Porsche di aver fatto avanti in questo senso; dopotutto, parliamo di una vettura sportiva e anche l'udito vuole la sua parte.

Qualche altro difetto?
"Difetto" è un termine difficilmente associabile a una vettura Porsche. Volendo fare i pignoli, però, si lamenta leggermente anche il tatto: un po' per via dei paddles del PDK, dall'azione vagamente gommosa e un po' per via dello sterzo elettrico, che fa di tutto per dimostrarsi all'altezza dei vecchi impianti idraulici, ma, oltre a un punto morto centrale piuttosto evidente, la sua altrettanto evidente pesantezza non fa che aumentare la sensazione che il feedback non sia sufficiente a "leggere" ciò che accade sotto le ruote, in particolar modo sotto tutta quest'acqua.

Ma i difetti si fermano qui, perché quanto a precisione non c'è proprio nulla da dire: il dialogo fra sterzo e telaio è diretto, sono due ballerini di lungo corso che si muovono all'unisono. La 718 Cayman GTS dà l'impressione di trovarsi a suo agio in particolar modo lungo i tratti più veloci, cosa che fa pensare alla pista come suo habitat naturale; non rinuncia certo a divertire sul misto stretto, però, basta vedere con quanta efficacia e solerzia esce dalle curve e quanto progressiva sia nel momento in cui più o meno volutamente si esagera col gas e si lascia che il posteriore parta per la tangente. E' una vettura a motore centrale che sa adeguarsi al ruolo di motore anteriore quando lo si desidera, ad esempio mascherando molto bene il sottosterzo, cosa che le prime Cayman non facevano. Tutto questo accompagnato dalla precisissima azione del sopra citato PDK, sempre velocissimo e instancabile. Per chi lo desidera, c'è comunque l'alternativa manuale.

Quali sono le peculiarità della GTS su strada?
Con le condizioni di oggi e su asfalto non regolare, la differenza fra le modalità Normal e Sport è evidente ed utile: la modalità meno aggressiva digerisce alla perfezione ogni asperità e rende il tutto omogeneo abbastanza da aumentare la fiducia; in Sport, tutta la vettura flette i muscoli e ricava dallo sterzo il 100% delle informazioni necessarie alla perfetta percorrenza di curva. Proprio qui è assolutamente lampante lo step GTS: ora la 718 si prende un po' più sul serio e, quando serve, sa essere decisamente più vicina alla GT4 di quanto ci si possa aspettare.

Il capitolo motore è davvero particolare: se il sound continua a deludere un po', l'erogazione del 2.5 litri boxer non potrebbe essere più soddisfacente. E' un motore pronto, corposo, che maschera la presenza del turbo con tale maestria da rivelare la presenza della sovralimentazione solamente attraverso qualche saltuario "sbuffo" in rilascio; altrimenti è solo coppia e ancora coppia, sotto, ai medi e anche agli alti, girando volenteroso fino a toccare il limitatore appena oltre i 7200 giri/min. Impresa non facile, vista la rapportatura sempre molto lunga come da tradizione.

Non abbiamo parlato della frenata. Ma non serve molto per descriverla, come del resto vale per tutti gli impianti Porsche. E', semplicemente, perfetta: pedale dalla resistenza ideale, affondo sicuro e consistente, mordente solido e perfettamente dosato; che si tratti di rallentare nel traffico o "distruggere" i dischi in pista, la risposta che ottieni è solo e sempre la migliore. Per chi lo desidera, c'è anche l'impianto carboceramico, ma per l'uso stradale quello in acciaio è davvero più che sufficiente anche quanto a resistenza.

Insomma, vale la pena di optare per la GTS?
Finito di giocare, la Porsche 718 Cayman GTS si trasforma in una placida vettura tranquillamente utilizzabile nel quotidiano, che si toglie lo sfizio di un consumo di 9l/100 km, paragonabile a quello di una Volkswagen Golf GTI; in altre parole, come i modelli sotto di lei sa essere facile, progressiva e naturale. Ma se quello che cercate è una 718 Cayman un po' più raffinata, specialistica e sofisticata e - perché no - esclusiva, sapete che cosa ordinare.

(foto di Davide Saporiti)

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www.porsche-ticino.ch

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