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TEST DRIVE“Vietata” ai deboli di cuore: 700 cv per l’incredibile 911 GT2 RS

27.06.18 - 06:00
L’icona Porsche più potente di sempre, dedicata alla pista, ha una potenza da primato e con la sola trazione posteriore brucia lo “zero-cento” in appena 2,8 secondi. Ma su strada si rivela docile.
“Vietata” ai deboli di cuore: 700 cv per l’incredibile 911 GT2 RS
L’icona Porsche più potente di sempre, dedicata alla pista, ha una potenza da primato e con la sola trazione posteriore brucia lo “zero-cento” in appena 2,8 secondi. Ma su strada si rivela docile.

D’accordo sui record fatti per essere battuti, ma servono tutti questi cavalli sulla storica coupé di Zuffenhausen?
Sulla carta sembrano davvero tanti, ma poter avere la fortuna di provarne l’efficacia al volante, conferma immediatamente che sì: servivano proprio! Il nuovo limite prestazionale della vettura è infatti perfettamente “digerito” dal telaio, ulteriormente sviluppato, nonché dalla sofisticata gestione della trazione – la trazione è solamente sole ruote posteriori, per la massima efficienza e scorrevolezza d’insieme –, in modo da consentire di sfruttare progressivamente tutto il potenziale di accelerazione. I piloti più esperti, su pista, trovano inoltre la stessa, relativa facilità di sfruttamento dei 700 cv anche con i controlli disattivati; tant’è che la vettura è stata in grado – lo scorso settembre – di migliorare di 5 secondi il primato sul giro sul prestigioso tracciato lungo del Nürburgring nella categoria delle vetture sportive stradali (6’47”3), in precedenza detenuto dalla Lamborghini Huracàn Performante. Per quanto “estrema”, la GT2 RS resta in ogni caso un’auto perfettamente adeguata alla normale circolazione stradale, come da tradizione della marca tedesca. Il prezzo è invece assolutamente esclusivo, partendo dalla base di 341'800 CHF.

Com’è da guidare questo affascinante “mostro”?
Roll-bar, sedili da corsa: la vettura senz’altro intimorisce, ma in realtà dopo pochi metri ci si rende conto che si lascia usare con la stessa facilità della propria auto di tutti i giorni. L’erogazione del 3.8 boxer, in particolare, sorprende per quanto è dolce e progressiva; con la regolazione normale delle caratteristiche di guida, in realtà, anche sterzo e cambio hanno un comportamento confortevole, permettendo di condurre il veicolo con semplicità. L’altezza da terra è minima, specie anteriormente, ma Porsche ha previsto un sistema di sollevamento che innalza il frontale di diversi centimetri (solo in manovra), in modo da non rovinare la parte inferiore del muso. La quale, aerodinamicamente, svolge un’opera importante, poiché bassa com’è serve a deviare l’aria sopra la vettura contribuendo inoltre alla generale efficienza delle appendici aerodinamiche, pensate per generare una forza di spinta verso il basso alle andature più elevate. Necessaria alla stabilità, dato che la GT2 è in grado di raggiungere i 340 km orari. Solo i freni, dal pedale duro con corsa ridotta, impongono subito un impiego “professionale”, richiedendo forza e progressività di spinta per i rallentamenti. Anche per sperimentare la piena accelerazione serve una certa esperienza, perché affondare in pieno il gas procura un brivido estremo: niente perdite di aderenza, grazie ai controlli elettronici di stabilità e trazione ferrei ma raffinatissimi nel non “tagliare” nulla dell’energia disponibile, ed una spinta in avanti che leva il fiato proiettando in attimi l’auto a velocità fuori scala. Oltre ai 100 km/h da fermo raggiunti in meno di tre secondi, colpiscono gli appena 8,3 secondi necessari, sempre da fermo, per arrivare alla soglia dei 200 km/h. Serve anche rallentare adeguatamente e, per questo, il poderoso impianto della GT2 RS con dischi in materiale composito permette rallentamenti al limite del brutale, per via dello sforzo di resistenza imposto specialmente al collo.

Si usa solo in pista questa GT2, o anche per viaggiare?
L’auto è versatile a sufficienza per essere utilizzata pressoché in ogni occasione. Certo, con questo potenziale, tra le curve serve tanta progressione per avvicinarne i limiti, che restano in ogni caso remoti; i programmi di guida progressivi e l’assetto regolabile permettono però una confidenza crescente. Lo sterzo è un compasso, ben presente come sensazione e mai duro da affaticare, preciso ma diretto solo quanto serve per effettuare correzioni lievi, mentre l’erogazione della potenza è lineare e senza alcun ritardo di risposta – le turbine a gas di scarico sono due, piuttosto compatte –, dunque dosabile con precisione e senza difficoltà. Esaltante, poi, il cambio automatico, che può divenire secco e istantaneo (le cambiate sono percepite come “fucilate”) suggerendo già da solo un’inebriante atmosfera “gara”. Nella modalità sportiva più spinta, lo stesso assetto diviene rigido con una certa decisione ma ancora impiegabile su strada, non soltanto sull’asfalto levigato della pista. L’abitacolo, pur con la sua specializzazione, è pienamente godibile; è rifinito con grande cura nonché con impiego di materiali pregiati, oltre che completo di tutte le dotazioni adatte al viaggio confortevole inclusi climatizzazione automatica, navigazione ed infotainment ai massimi livelli. L’equipaggiamento di serie include tuttavia pure il pacchetto Clubsport, comprensivo tra l’altro di rollbar posteriore (l’abitabilità è per due soltanto), cinture di sicurezza a sei punti ed estintore; inoltre, i due sedili anatomici sono costituiti da gusci in carbonio, rigidi e molto aderenti al corpo.

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