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PRIME IMPRESSIONIMercedes-AMG Classe G: dal suo pugno inattese carezze

02.06.18 - 06:00
L’immortale fuoristrada rivive nella nuova meccanica e nel look classico ma aggiornato, culminando nella AMG 63 da “urlo”: V8 da 585 cv, accelerazione brutale ma pure guida dinamica sorprendente
Mercedes-AMG Classe G: dal suo pugno inattese carezze
L’immortale fuoristrada rivive nella nuova meccanica e nel look classico ma aggiornato, culminando nella AMG 63 da “urlo”: V8 da 585 cv, accelerazione brutale ma pure guida dinamica sorprendente

Ultima delle 4x4 vere, apparsa nell’ormai lontano 1979, ritorna a calcare la scena forte di una riprogettazione da cima a fondo che ne lascia invariato soltanto lo stile caratteristico, fatto di spigoli vivi. E al vertice, la versione di punta firmata dagli specialisti AMG esalta questa rinascita grazie ad un pacchetto di caratteristiche sopra le righe, davvero desiderabili: è follemente potente, spettacolare quanto espressiva nel look ed al volante sa entusiasmare.

4x4 o… “supercar”? Che anima nasconde la nuova G 63?
L’esperienza con questa fuoristrada davvero speciale (in vendita da 188'000 CHF) suscita emozioni forti un po’ sotto ogni aspetto, partendo già dalla sua presenza in parcheggio: il fascino di questi angoli così squadrati, nati originariamente per esigenze principalmente pragmatiche e militari, è reso ancor più vistoso dalla crescita in larghezza che ora è persino maggiore dell’altezza raggiungendo quota 1,984 m; e con le ruote da 22” questa G 63 impone la propria presenza ovunque. Una volta in movimento, poi, la vettura si scatena in modo vertiginoso: l’accelerazione è possente, brutale, stile Gran Turismo di punta, ma l’effetto viene amplificato notevolmente trovandosi accomodati che più in alto non si può. Sotto il cofano c’è infatti l’immancabile ed impareggiabile V8 AMG biturbo di 4.0 litri da 585 cavalli, forte di una coppia di 850 Nm da 2500 giri: basta giusto metterlo in modo per intuire cosa riserva per l’esperienza al volante. Il suono è inizialmente rauco e profondo ma nelle modalità più sportive l’opportuna valvola di scarico ne libera il tono su livelli ben più “custom”, per un insieme di rara forza ed intensità. Capace, in massima accelerazione, di proiettare le quasi 2,5 tonnellate del veicolo ai classici 100 km/h da fermo in appena 4,5 secondi, con tanto di frontale che tende ad alzarsi sotto l’azione esuberante della trazione integrale, prevalente al 60% al retrotreno. E la sorpresa prosegue in curva, con questo effetto di velocità che permane anche tra le volte in successione.

La G 63 è dunque ben di più di un puro “dragster” da scatto puro.
La nuova generazione del modello offre in effetti un vistoso salto di qualità nelle caratteristiche di guida, il cui “segreto” è tecnico e risiede nella nuova struttura: più leggera ma soprattutto più rigida, con telaio sempre a longheroni ma ampiamente rivisto al pari della scocca, entrambi più robusti. Figurano inoltre diversi elementi di carrozzeria in alluminio, mentre le sospensioni combinano il nuovo assale anteriore, ora con ruote indipendenti, con il ponte rigido posteriore che guadagna bracci di controllo supplementari.
Nonostante l’emozione di un’accelerazione così notevole, le qualità più sorprendenti della G 63 emergono infatti proprio tra le curve. Merito delle sospensioni regolabili in continuo, oltre che della raffinata trazione 4x4, per un insieme tecnico che permette alla grande fuoristrada di vantare inserimenti in curva rapidi e precisi nonostante la mole, oltre a tanta aderenza e rapidità di percorrenza. Le traiettorie sono poi fedeli, guidate attraverso uno sterzo leggermente lento ma insospettabilmente preciso per il genere di veicolo. Naturalmente, c’è spazio anche per frenate d’autore grazie ad un impianto adeguato, che sfoggia dischi anteriori da ben 40 cm di diametro “lavorati” da pinze a sei pompanti.

Si può ancora fare del fuoristrada “vero”?
Assolutamente sì! Corredo e capacità sono anche qui quasi irreali, con ridotte innestabili in velocità, tre differenziali bloccabili al 100%, angoli caratteristici e capacità di guado ai massimi livelli. Dall’abitacolo, il senso di appagamento è forte in ogni condizione di marcia; l’ambiente è un mix di retrò e modernità piuttosto ben assortito, di grande accoglienza. Si sale molto in alto, il parabrezza è piccolo e quasi verticale e la portiera è vicina al corpo, una volta al volante; ma le poltrone sono ampie, contenitive e confortevoli mentre il volante stesso è ben regolabile. Di fronte, la plancia compattissima in profondità – come una volta – include i due grandi schermi da 12,3 pollici ciascuno come già sulle ultime Mercedes, mentre finiture, materiali e dotazioni – anche sul fronte degli ausili attivi alla guida – fanno registrare livelli di ricercatezza da ammiraglia.

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