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#NOISIAMOILFUTUROCinque domande sulla mobilità elettrica

29.05.20 - 14:24
#NOISIAMOILFUTURO
Cinque domande sulla mobilità elettrica
Ora come non mai, auto e biciclette elettriche sono al centro di accesi dibattiti. In questo articolo esamineremo da vicino cinque aspetti centrali relativi alla mobilità elettrica

Hype immeritato, produzione non sostenibile per l’ambiente, autonomia ridotta, mancanza di stazioni di ricarica e pigrizia dei guidatori di e-bike: attorno ai veicoli elettrici circolano numerosi pregiudizi. Qui di seguito riassumeremo i risultati di alcuni studi per rispondere a cinque domande sul tema della mobilità elettrica.

Le auto elettriche sono solo una moda passeggera?

I critici affermano spesso che l’entusiasmo per le auto elettriche non durerà. Il numero di veicoli elettrici in Svizzera continua tuttavia ad aumentare. Secondo l'Ufficio federale di statistica, in Svizzera nel 2019 sono state immatricolate 28 716 automobili completamente elettriche. Nel Canton Zugo, hanno superato l’1 per cento: la percentuale di automobili elettriche rispetto al totale di tutte le automobili private immatricolate era dell’1,4 per cento lo scorso anno. Nel Canton Zurigo, nel 2019 la quota ammontava allo 0,9 per cento. È stato necessario attendere quest’anno per superare la soglia dell’1 per cento. In Europa, la Norvegia è in assoluto la nazione con la maggiore quota di mercato di auto elettriche poiché lo Stato offre incentivi per l’acquisto nonché importanti sovvenzioni trasversali.

Come si presenta l’ecobilancio delle auto elettriche?

Le auto elettriche non producono emissioni di CO2 durante il tragitto ma il consumo di energia per la produzione di queste auto è elevato Nelle automobili si nasconde una grande quantità di energia grigia ossia l’energia necessaria per la costruzione, il trasporto e la vendita del veicolo. Per le auto elettriche, inclusa la batteria, la produzione è generalmente più dispendiosa rispetto alle auto tradizionali con motore a combustione. Una delle cause è l’utilizzo di alluminio, metallo molto leggero, da parte dei produttori al posto del classico acciaio impiegato per le auto con motore a combustione La produzione di alluminio ha un impatto ambientale maggiore rispetto a quella di acciaio. Inoltre, al giorno d’oggi le auto elettriche sono spesso equipaggiate con batterie agli ioni di litio. Durante lo smaltimento delle materie prime contenute in queste batterie vengono impiegate e rilasciate anche sostanze tossiche che si riflettono in maniera negativa sull’ecobilancio delle batterie.

I motori a combustione delle automobili sono tuttavia altamente inefficienti: attualmente, l’efficienza energetica media si situa tra il 20 e il 25 per cento. Per i motori elettrici l’efficienza energetica ammonta invece a più del 90 per cento. Un’auto elettrica necessita quindi di una quantità di energia nettamente minore rispetto a un’auto con motore a benzina o a diesel per percorrere la stessa distanza. L’istituto per la ricerca energetica e ambientale di Heidelberg ha testato a partire da quale chilometraggio le auto elettriche causano meno emissioni di CO2 rispetto alle auto con motore a combustione. Un veicolo elettrico è migliore di un veicolo a benzina dopo ben 60 000 chilometri che diventano 80 000 nel confronto con un veicolo a diesel. Per questo studio (in tedesco), commissionato dalla thinktank «Agora Verkehrswende», sono stati presi in considerazione i valori di emissione tedeschi. In Svizzera, le auto elettriche dovrebbero presentare un risultato migliore poiché la produzione di energia elettrica è più pulita.

L’autonomia delle auto elettriche è sufficiente per la vita di tutti i giorni?

Il numero di chilometri che un’auto elettrica può percorrere con una carica completa della batteria dipende molto dal modello. I modelli Tesla della serie S ad esempio hanno un’autonomia massima di 600 chilometri mentre i modelli più economici di Volvo, Kia o Hyundai con una carica completa della batteria possono percorrere tra i 350 e i 400 chilometri. È quindi possibile attraversare l’intera Svizzera da un confine all’altro senza doversi fermare a una stazione di ricarica. Per la vita di tutti i giorni, anche le auto elettriche più economiche hanno quindi un’autonomia sufficiente. Per quanto riguarda le ferie invece, viaggiare con un’auto elettrica richiede una pianificazione più attenta rispetto ai viaggi con motore a combustione. Questo svantaggio viene pian piano compensato da una rete di stazioni di ricarica sempre più fitta e facilmente accessibile.

Le distanze qui citate sono quelle dichiarate dal produttore e raggiunte durante i test di laboratorio. Il Touring Club Svizzero (TCS) ha quindi deciso di testare l’autonomia delle automobili elettriche in condizioni reali. A tale scopo, le automobili sono state caricate come per partire per una vacanza.
Oltre al conducente è stato caricato il peso di un passeggero (75 kg), di due bambini (30 kg ciascuno) e dei bagagli (20 kg). Inoltre, il climatizzatore e il riscaldamento sono stati regolati su una confortevole temperatura di 22°C. La conclusione di TCS: «con gli attuali veicoli elettrici è possibile percorrere una distanza accettabile. Tuttavia, questo ha il suo prezzo. Il costo dei veicoli sottoposti al test è maggiore rispetto ad altre auto della stessa classe, ma questo maggior costo è compensato dalla maggiore durata di vita del veicolo, dai minori costi per la manutenzione e dalle minori spese d’esercizio.»

Quante stazioni di ricarica ci sono in Svizzera?

Non sta migliorando solo l’autonomia delle auto elettriche ma anche l’infrastruttura di ricarica a disposizione. Secondo il portale di statistica Statista, nel 2019 sul territorio svizzero erano presenti più di 6000 stazioni di ricarica ossia circa quattro volte di più rispetto al 2014.

Le e-bike sono solo per i pigri?

Le biciclette elettriche non sostituiscono solo la normale bicicletta. Lo scopo è sostituire l’auto o i mezzi pubblici. Secondo Pro Velo, l'associazione mantello per la promozione degli interessi dei ciclisti in Svizzera, grazie alle e-bike nuovi gruppi di utilizzatori si sono riavvicinati alla bicicletta. Tra questi troviamo ad esempio gli anziani, i pendolari che abitano lontano dal posto di lavoro o per i quali la strada presenta una pendenza importante nonché le famiglie con rimorchi per biciclette.

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