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CANTONELa Svizzera ritorna al ristorante. Il Ticino no

26.04.18 - 06:10
Gastrosuisse segna risultati finalmente positivi (+5,6). Qui invece si soffre ancora: colpa di lavoro precario, pause pranzo abolite e anche dell'incognita meteo
La Svizzera ritorna al ristorante. Il Ticino no
Gastrosuisse segna risultati finalmente positivi (+5,6). Qui invece si soffre ancora: colpa di lavoro precario, pause pranzo abolite e anche dell'incognita meteo

LUGANO - C'è chi, ritemprato da numeri finalmente e nuovamente positivi, già parla di «luce in fondo al tunnel». Non qui. «Qui si lotta», sospira e ammette Massimo Suter,  presidente di GastroTicino. Gastrosuisse annuncia che «dopo anni difficili, finalmente arrivano i primi segnali di un'inversione di tendenza»: fatturati di 23,6 miliardi di franchi nel 2017, +5,6%. GastroTicino si limita a gioire  per gli altri. «Questi numeri non li posso trasportare qui».

Non resta che sperare nell'euro - Per un attimo ci si era illusi che potesse essere stato stravolto tutto in pochi mesi: da quando, era solo l'estate scorsa, nei ristoranti ticinesi si lamentava un calo del 40% degli introiti, soprattutto causa pausa pranzo rinnegata e ripieghi come supermercati e pasti preparati nella solitudine della propria cucina. Da allora, è vero, qualcosa volge in meglio: l'euro, per esempio. E i dieci centesimi di franco in più. «Speriamo nell'euro favorevole, così da recuperare il terreno perso negli ultimi due anni. L'attrattività oltreconfine oggi è minore».

Il "rischio" di mangiare fuori - Resta il fatto, pur scontato, che «quello di Gastrosuisse è un risultato globale, dove grandi città come Zurigo, Ginevra, Berna attraggono più della periferia e rimediano ai risultati negativi di un cantone più piccolo e di confine». Proprio tutta colpa del cambio? Certo che no. Semmai, riflette Suter, di «un cambio di abitudini», dove l'attenzione alla salute spinge a evitare di mangiare di corsa fuori casa, in ristoranti che magari abbassano la qualità per abbassare insieme i prezzi.

Il futuro: puntare sui prodotti locali - Eccola dunque la strada, tracciata dai consumatori stessi: km zero, cibi cucinati come a casa. «Notiamo il successo dei locali che lavorano con prodotti locali o stagionali. Oggi il cliente sa quello che vuole. Preferisce magari uscire una volta di meno, ma a certe condizioni. Noi avevamo già il label "Ticino a tavola", poi abbiamo introdotto "Fatto in casa" : la gente dimostra di apprezzarli».

Il turismo aiuta... o forse no - L'incognita resta la meteo. «Non è meteorofobia, è una realtà. Siamo un cantone a vocazione turistica, viviamo dell'afflusso di persone e siamo più esposti a fattori esterni come il tempo. Per questo i primi quattro mesi del 2018 sono stati deleteri». 

Maledetto part-time, in aumento - Poi, non è per tornare alla solita crisi e le difficoltà d'impiego, ma «gli orari di lavoro ridotti (in incremento, ndr) non aiutano. Chi fa un 70-80 per cento spesso non pranza fuori casa. Chi lavora quattro giorni alla settimana invece di cinque, chi fa pausa ridotta per andarsene via prima...»: e il conto è servito. Il pranzo invece no. 

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COMMENTI
 

nisicom 5 anni fa su tio
Il Tcinese diventa sempre più associale, piangina , brontolone e geloso dei suoi connazionali oltre Alpi. Non fa niente per migliorarsi ma spera solo che gli altri vadano male. Altro che solidarietà, il primo che ti frega se può l'é un Tessiner...... Una volta era il Cantone della risata e sana spensieratezza, ma questo ai nuovi Tessiner DOC non andava bene, e allora giù con il vandalismo, giù con le botte a carnevale, avanti con i scioperi e tutto quanto a dimostrare quanto la gente di questo bel Cantone e posseduta dal "mal di vivere"... Amen!!

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a nisicom
Viva la socialità!!! Due settimane fa ho insegnato a un paio di miei amici a giocare a Briscola per evitare di stare attaccati al telefono pure nel viaggio in treno di ritorno dopo scuola. Io sono mesi che mi porto dietro le carte per questo fine. Ma qualcosa è andato storto, ieri seta ho proposto di fare una partita, tutti entusiasti. Io estraggo le carte e loro il telefono, dopo un paio di sguardi sinistri gli chiedo che stessero facendo. Applicazione di briscola sul telefono, volevano fare una partita a carte sul telefono a 50 cm di distanza. Io ho insistito per usare le carte ma loro hanno insistito con scuse del tipo ''il tavolo del treno è troppo piccolo''. Per poco non li prendevo a sberle. Se si continua così di sicuro non saremo mai più un cantone allegro. Mi hanno rovinato pure le carte ...

curzio 5 anni fa su tio
Se penso agli ultimi 10 ristoranti visitati in Ticino, scartati quelli nei quali ho trovato cibo di qualità mediocre, quelli con prezzi fuori di zucca , quelli dove sono stato accolto da un cameriere sbuffante e infastidito, ecc... ne restano solo due che rivisiterei. E di quei due, in uno ci ritornerei solo se l'altro è chiuso.

siska 5 anni fa su tio
Soprattutto quando fai un lavoro a domicilio quasi 24 ore su 24 a 2000.- al mese (contributi pari al salario e ci pure le tasse sulla miseria che ricevi) non ti puoi permettere quasi nulla, io mi sono re-inventata e mi piace re-inventarmi ma al ristorante cucca!!! Non ci vado neppure per una pizza! Quel poco che riesco a tenermi in "sacocia" é già una piccola fortuna.....però se potessi permettermi ogni tanto una cena al ristorante e farmi servire bella comoda e tranquillamente seduta...che bello!! Povero ticino sempre più misero e poco attrattivo.

Salbra 5 anni fa su tio
Personalmente e specialmente alla sera preferisco farmi portare a casa la cena da molti (e anche ottimi) Take away che uscira a cena ! Almeno se voglio posso bermi anche due bicchieri di vino senza paura d'incappare nei numerosi controlli dalla polizia a cacia di soldi ! Poi secondo fattore sono i prezzi estremamente esagerati ( 1 litro di acqua minerale fr. 9.50) ! Se poi ci mettiamo che abito a 7 Km dal confine Italiano ...allora lì non ci sono più dubbi ...risparmio circa il 60% ... e mangio meglio ! Tanto per la Gastro Ticino non fa alcuna differenza....loro assumuno soli frontalieri ... quindi faccio il frontaliere delle uscite a cena anche io !!!

Bob Lutz 5 anni fa su tio
In Ticino evviva il flessibile precario che non va' al ristorante, fa meno figli, ha l' auto più economica, non gli resta che respirare l'aria gratis che non è delle migliori... Dov'è che il ragionamento non funziona? Al governo piace così, oggi è in passeggiata di gruppo ...

Zico 5 anni fa su tio
per andare al ristorante ci vogliono i soldi. per avere i soldi bisogna avere un lavoro ed uno stipendio che permetta di vivere dignitosamente in Ticino. finchè girano pittori a 1800 fr. al mese, provenienti da oltrefrontiera e che accettano questi stipendi al ristorante ci vadano i ricchi caviar e champagne . W la libera circolazione

Asdo 5 anni fa su tio
E il fatto che in ticino gli stipendi medi siano nettamente inferiori non può incidere sulla volontà di andare al ristorante? D'altronde posso comprendere che il Sig. Suter non se ne renda nemmeno conto

francox 5 anni fa su tio
Macché part-time e meteo. É anche colpa dei ristoranti stessi che danno stipendi che possono bastare solo a un non residente. E così molte altre ditte. I lavoratori frontalieri non vanno di certo in un ristorante svizzero in pausa pranzo, se impiegati vicino alla frontiera escono in Italia e rientrano. Di lavoratori svizzeri invece ce ne sono sempre meno.

saetta 5 anni fa su tio
Risposta a francox
Macché escono e entrano...si portano la schiscetta da casa ;-)
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