Secondo Expedia, la tariffa migliore si strappa 30 giorni esatti prima della partenza. Lastminute.com, intanto, chiude il 2017 in perdita: che c'entri anche questo?
CHIASSO - C'era una volta il "last minute": occasione per strappare affari, prenotare una vacanza a prezzi più o meno stracciati, evadere con poca spesa. Poi l'antifona è cambiata: il risparmio è rimasto, sì oppure forse, ma sempre più assottigliato. Adesso pare addirittura non convenga proprio più. Le tariffe tenderebbero addirittura ad alzarsi, man mano che la partenza si fa imminente.
Il numero perfetto è il 30: tanti i giorni esatti di anticipo con cui prenotare per assicurarsi la quotazione migliore, secondo lo studio annuale di Expedia Arc. Senza aspettare oltre.
Non sorprende dunque che chi ne abbia fatto non solo un business, ma perfino un nome, sia oggi in difficoltà: Lastminute.com Group, sede a Chiasso e ad Amsterdam, chiude il 2017 con una perdita netta di 7,8 milioni di euro, a fronte di un utile di 6,7 milioni nel 2016.
A pesare sul bilancio, puntualizza per l'agenzia, sarebbero però i costi di promozione dei marchi, nonché la multa di 2,4 milioni di euro inflitta dall'Antitrust in Italia per scarsa trasparenza. Gli affari non sono in calo, almeno quelli che rappresentano il core business: lo dimostra, garantisce un portavoce, l'incremento del personale in Ticino, +10% per «un numero fra i 400 e i 500 dipendenti».