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STATI UNITIAmazon Go va alla grande Eppure potrebbe fare meglio

12.02.18 - 13:00
Il negozio di Seattle non accetta i buoni pasto: un errore madornale nella gestione del business, dicono gli analisti
Amazon Go va alla grande Eppure potrebbe fare meglio
Il negozio di Seattle non accetta i buoni pasto: un errore madornale nella gestione del business, dicono gli analisti

SEATTLE - Pare che il nuovo Amazon Go, inaugurato in via sperimentale a Seattle il 22 gennaio, sia davvero un successo. La coda invero c'è, nonostante la promessa fosse altra: niente casse, niente fila, grazie a videocamere e sensori che rilevano la spesa nel momento in cui lascia gli scaffali e la accredita sul relativo conto personale Amazon, tramite app e smartphone passato sul display ai tornelli d'ingresso. L'idea ha così interessato - e incuriosito - che la gente ora la fila la fa per entrare. 

 

Eppure, bene o male che si consideri la cosa, potrebbe essere molto, molto più lunga. La società, in questo tentativo di allargarsi dall'acquisto online a quello nel negozio fisico, ma con modalità fuor di dubbio innovative e tecnologiche, si starebbe precludendo un'ampia fetta di clienti. Coloro cioè che, membri del Programma federale di assistenza nutrizionale supplementare, vorrebbero comprare ma potrebbero pagare solo in buoni pasto. Amazon ha dichiarato che non ha alcuna intenzione, né oggi né nel futuro immediato, di accettarli.

Un pessimo modo di impostare la propria linea di business, osserva Riana Lynn, biologa e tecnologa dedita a rendere più accessibili i prodotti freschi nelle grandi città. Non servirebbero neppure intenti nobili, per convincere Amazon a dire di sì. Semplicemente, «potrebbe rastrellare milioni di dollari in più», riflette, conscia però del "no" di Amazon: che ha accettato di partecipare a un programma pilota, a partire dal 2018 e fino al 2020, per consentire ai clienti di tre stati di pagare in buoni pasto gli acquisti online, ma non quelli in Amazon Go. 

A Seattle, dove per ora esiste l'unico negozio, 83'560 persone usano i buoni pasto, per 98,8 milioni di dollari spesi ogni anno (dato Dipartimento dei servizi sociali e sanitari dello Stato di Washington, anno 2016). Negli Usa, sono invece addirittura 42 milioni le persone che ricevono sussidi. Se, come pare, Amazon Go si espanderà nel resto dell'America, la "perdita" potrebbe essere dunque elevata. «Se diventasse un modello per l'industria alimentare e non fossero accettati i buoni, sarebbe davvero allarmante», ha dichiarato Mark Coleman di Food Lifeline, organizzazione no-profit di Washington.

 

 

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