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SVIZZERA/CINA«Scusa Zhang, il mio whisky era un falso»

02.11.17 - 15:37
Il titolare dell'hotel di St. Moritz, che ne aveva servito un bicchiere per 9'999 franchi, è andato addirittura in Cina a restituire i soldi a chi li aveva ingiustamente pagati
«Scusa Zhang, il mio whisky era un falso»
Il titolare dell'hotel di St. Moritz, che ne aveva servito un bicchiere per 9'999 franchi, è andato addirittura in Cina a restituire i soldi a chi li aveva ingiustamente pagati

ST. MORITZ - La scorsa estate, la sua storia fece il giro del mondo: perché al mondo sono poche le persone che possono permettersi di pagare 10mila franchi, anzi 9'999, un semplice bicchiere di whysky. Semplice a tutti gli effetti, si è scoperto poi: ospite all'hotel Waldhaus di St. Moritz, Wei Zhang alias Tang Jia San Shao, scrittore online di fantasy più letto della Cina, non aveva sorseggiato un Macallan del 1878, ma una contraffazione.

I dubbi dell'opinione pubblica - Prima i dubbi e le polemiche, poi i test e la conferma. A Sandro Bernasconi, proprietario dell'albergo, non è rimasto altro che andare a Pechino. E restituirgli il denaro che aveva ingiustamente speso.

«In Svizzera siamo persone oneste» - «In Cina - ha spiegato il suo gesto a 20 Minuten - è normale assumersi la responsabilità dei propri errori. E gli svizzeri sono persone oneste, non tirano nessuno per la giacca». Non che Zhang l'avesse sospettato, né pretendesse la restituzione di una somma che per lui non vale quanto gli altri. Ma Bernasconi ha voluto comunque fare più di quanto necessario. «Volevo conoscere la verità, sapere se la bottiglia era autentica».

Acquistata 25 anni fa, oggi varrebbe 100mila franchi - Aveva deciso addirittura di portare di persona il distillato in Scozia, racconta; invece, da là gli esperti del laboratorio "Rare Whisky 101" sono venuti qui, hanno prelevato un campione e, in seguito alla datazione del carbonio all'Università di Oxford, dove sono state misurate le radiazioni residue dell'orzo, hanno deliberato: si tratta di un falso creato fra il 1970 e il 1972, acquistato poi venticinque anni fa da Claudio Bernasconi, padre di Sandro, per un importo a cinque cifre. «Oggi varrebbe circa 100mila franchi».

A cena con il cliente - e chi ha pagato? - Non fosse, appunto, che non è quello che sembra. In Cina, come ampiamente prevedibile, nessun problema. Invece di arrabbiarsi, Zhang ha sorriso. Ha portato a cena Bernasconi, ha chiacchierato di whisky e non ha neanche voluto dare un'occhiata agli esiti dell'esame. «No, non mi interessa», li ha spinti via con un'alzata di spalle. 

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COMMENTI
 

Pepperos 6 anni fa su tio
Cattato...
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