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CANTONEBasta Airbnb: pianta la tua tenda nel mio giardino

25.10.17 - 06:01
Mentre la politica mette in guardia sui pericoli degli «albergatori fai da te», si prepara già l'alternativa: su gardensharing arriva la prima proposta ticinese
Basta Airbnb: pianta la tua tenda nel mio giardino
Mentre la politica mette in guardia sui pericoli degli «albergatori fai da te», si prepara già l'alternativa: su gardensharing arriva la prima proposta ticinese

CRESCIANO - Una nuova maniera di fare turismo, alternativa ai prezzi alti degli alberghi ma anche a quelli a buon mercato dei campeggi. Si può fare di meglio e di più, insegna ancora una volta la sharing economy e la community: che, in tempi in cui - dopo Uber - anche Airbnb è diventato il nuovo nemico da combattere, a suon di tasse che equiparino le case quantomeno ai b&b, s'è inventata un escamotage per superare le resistenze delle lobby e/o delle istituzioni. Perché come considerare un po' di prato dove piantare la tenda alla stregua di una stanza in muratura?

La mozione contro Airbnb: «Altri arriveranno» - Fatta la legge, trovato l'inganno. Non solo in Italia, dove è in corso la diatriba celebre tra Airbnb e il fisco che ha imposto un versamento del 21%, e dove non a caso l'idea di gardensharing, recentissima, è sbocciata. Ma anche in Ticino, dove le polemiche contro i privati che mettono a disposizione dei turisti il proprio appartamento iniziano a infervorarsi. Giusto ieri è stata inviata al Governo una mozione, firmata Tiziano Galeazzi (Udc), Sara Beretta Piccoli (Ppd) e Matteo Quadranti (Plrt) contro gli «albergatori fai da te», che a fine giugno «erano 897 strutture, per un totale di 2'462 posti letto» e una capacità di accoglienza pari al «15% di quella del settore alberghiero. Oggi conosciamo Airbnb, ma con il tempo potrebbero nascere altre realtà simili», scrivono e mettono in guardia, invitando alla regolamentazione.

Ma gli altri sono già qui - Il "tempo", però, è già qui. E se c'è chi con Airbnb è già corso ai ripari, vedi Zugo e la tassa di soggiorno; se i lettori di tio.ch chiacchierano e dicono che sì, va bene mettere tutti sullo stesso piano, ma non «fermare l'evoluzione» e piuttosto «gli albergatori si diano da fare ad abbassare i prezzi», ecco che fa capolino qualcosa che sembra avere una risposta per tutti. Si tratta di «campeggiare sugli spazi privati condivisi dai gardensharer», in prati o giardini privati offerti per pochi spiccioli.  

Tanta voglia di un soggiorno low cost - E così, con questo obiettivo, è arrivata anche la prima proposta ticinese, su un sito che fa incontrare la domanda e l'offerta con le stesse maniere del portale americano più noto. Se le alternative già un poco più diffuse "campinmygarden.com" e "gamping.com" cominciano a penetrare rispettivamente in Svizzera tedesca e in Svizzera francese, il primo profilo local ha scelto gardensharing.it per provarci - e provare ad avviare una tendenza, anche da queste parti. Si tratta, in realtà, di «un agricampeggio»: La Finca di Cresciano, che ha deciso di inserire il proprio annuncio per intercettare «una più ampia tipologia di clientela» con un denominatore comune, il desiderio di un soggiorno low cost.

Si dorme anche sulla paglia - «Siamo la proposta più a buon mercato della zona, lavoriamo con chi vuol spendere poco», ammette Marco Taminelli. Altro che idillio bucolico, tornare al passato e dormire nella paglia come si faceva una volta, altra proposta per 30 franchi a notte. «C'è anche chi lo fa per questo, ma per lo più la gente è spinta dalla voglia di pagare poco». Un altro messaggio, neanche troppo velato, agli albergatori che insistono e chiedono tutele; ma poi faticano a trovare clienti. La paglia invece funziona, garantisce Taminelli; anche d'inverno, anzi soprattutto. «Arrivano da ogni angolo della terra, dopo il canyoning e il bouldering».

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COMMENTI
 

Pepperos 6 anni fa su tio
Ottimo:)

francox 6 anni fa su tio
Come si faceva trent'anni fa in Sudamerica. E quelle notti sono tra i miei ricordi più belli!
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