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In Svizzera il mercato delle consegne a domicilio è in crescita e eat.ch pensa di cavalcare il trend con i robot come corrieri
ZURIGO - Un miliardo di franchi speso ogni anno per le consegne a domicilio. In Svizzera, leader del settore è eat.ch, che vuole cavalcare il trend introducendo presto i robot al posto, o al fianco, dei corrieri in carne e ossa.
Dominic Millioud, ceo di eat.ch, dunque presto un robot suonerà alla nostra porta?
«Siamo ancora in fase di test. Ci sono diverse questioni legali da risolvere, per capire che cosa è consentito in Svizzera e fino a che punto».
Oggi che cosa accade?
«Alcuni ristoranti hanno corrieri propri. Altri si affidano a società partner. I corrieri raggiungono le case dei clienti in maniera diversa. A Zurigo si usa la bicicletta, a Basilea l'auto».
In Germania i corrieri scioperano per le paghe troppo basse. E qui?
«I nostri dipendenti hanno contratti con aziende terze. Il pagamento è quello consueto. La fluttuazione del personale è bassa, questo significa che il rapporto è buono. Non ci sono mai stati scioperi».
Quanto guadagna un corriere?
«I nostri partner pagano a ore. Per molti dipendenti è un lavoro collaterale: per esempio, lo si fa mentre si studia. Sulla paga precisa, non saprei dire nulla».
Su ogni consegna quanto guadagna?
«In genere, ha un margine dell'11%».
Che potenziale di crescita c'è in Svizzera?
«Il mercato delle consegne in Svizzera al momento genera un giro d'affari da un miliardo di franchi l'anno. Ogni economia domestica spende in media 275 franchi l'anno. Ci aspettiamo una crescita ulteriore, anche grazie al fatto che sempre più persone ordinano online».
Cibo più popolare?
«Chiaramente la pizza, margherita in particolare. Abbiamo notato che la gente preferisce ordinare ai ristoranti piccoli e indipendenti invece che rivolgersi alle grandi catene».
E che fine fa la dieta sana?
«Sempre più persone vogliono mangiare in modo salutare. Insalate, zuppe, wrap: questo tipo di ristoranti sta crescendo in maniera significativa».
