Inaugurato a Madrid il primo "Siesta and Go" che offre letti a 14 euro all'ora, con tanto di tappi per le orecchie e pantofole: vi piacerebbe?
MADRID - In Giappone, è consuetudine consolidata: schiacciare un pisolino in pausa pranzo, per affrontare più energici e propositivi il pomeriggio. A Tokyo, i cosiddetti "nap cafè", o bar del sonnellino, offrono ai clienti l'opportunità di appisolarsi, si narra con grossi benefici alla salute.
In Europa, invece, è ancora un po' tabù: perfino là dove la siesta è più celebre. Qualche azienda, in Spagna, abbassa invero le saracinesche intorno a mezzogiorno, per consentire ai lavoratori di non arrivare esausti a sera. Finora, però, era iniziativa personale e sporadica di pochi imprenditori in piccole città, non certo nei grossi centri urbani dove il business è un must. Madrid ha ora deciso di tentare la svolta. E, nel cuore del distretto finanziario, Maria Estrella Jorro de Inza è stata autorizzata ad aprire il suo "Siesta and Go".
Lenzuola pulite, tappi per le orecchie, pantofole e area ristoro dove concedersi una bibita o uno snack all'arrivo o prima di andar via. Ogni letto, 19 in totale, viene a 14 euro all'ora. «Curioso come siamo conosciuti all'estero per la siesta, ma non l'abbiamo mai trasformata in una professione», sorride De Inza, 32 anni e tanta voglia di introdurre un'abitudine. «Qui vengono molti uomini vestiti di tutto punto che vogliono rilassarsi e donne che non vedono l'ora di togliersi i tacchi. La pausa pranzo è il momento in cui abbiamo più da fare».
Con una media di 1.695 ore lavorate all'anno, la Spagna è fra le nazioni più "operative" d'Europa, dopo Italia e Portogallo. «Quando l'Europa dorme, la Spagna è ancora sveglia», osserva Nuria Chinchilla, docente di "gestione delle persone" alla Business School di Barcelona, segnalando come il tempo ostinatamente continuato si traduca in un calo di produttività e anche di nascite. «Concluso il lavoro, gli spagnoli non hanno più il tempo e l'energia per fare altro».
Non è un caso se il primo ministro Mariano Rajoy ha fatto della giornata lavorativa da terminare entro le 6 il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale. Per ora, però, nulla di fatto. Inaugurato un mese fa, anche "Siesta and Go", del resto, chiude alle 7. «E mi hanno già chiesto di prolungare l'orario». Al momento accoglie una media di trenta persone al giorno, per lo più impiegati fra i venti e i trent'anni e qualche cinquantenne. «Se ci sarà domanda, perché no».