Arriva la prima vittima: è targata Tesla e mette in discussione i benefici di una tecnologia che deresponsabilizza l'uomo
FLORIDA - Eccolo lì, mentre ancora sorride al volante – si fa per dire – dell'auto di cui andava fiero. Una Tesla Model S che «fa tutto da sola», commentava entusiasta in un video caricato su youTube lo scorso ottobre. Yoshua Brown di Canton, Ohio, oggi però non c'è più: ucciso dal pilota automatico cui si era affidato, mentre si dedicava alla visione di un film.
«Attendetevi ripercussioni» - Veterano della Marina americana, titolare di una società di consulenza tecnologica, si è schiantato contro un tir in svolta sulle strade della Florida: diventando la prima vittima di un'auto "senza conducente" che oggi finisce prepotentemente sotto accusa. «Attendetevi ripercussioni», mette in guardia Dean Pomerleau, professore alla Carnegie Mellon University che da 25 anni lavora alla self-driving car: e che si è sbarazzato del suo stock di azioni Tesla, racconta al Wall Street Journal, non appena ha realizzato che l'azienda avrebbe rilasciato auto con il pilota automatico. «Penso che la National Highway and Traffic Safety Administration obbligherà ora a disattivarlo - riflette - Almeno fino a che non se ne saprà di più».
Uomo versus Macchina - L'episodio mette infatti in discussione una tecnologia di cui si sono finora celebrati solo i benefici, trascurando del tutto gli effetti collaterali di una deresponsabilizzazione dell'uomo: fin troppo felice di venir sostituito da un computer. Uomo versus Macchina: evidentemente non così perfetta come si vuole e si sbandiera. Il dibattito è appena cominciato in America e promette di estendersi al resto del mondo, dove case automobilistiche e aziende hi-tech si contendono fin da adesso la leadership di una driveless car che, ancora lontana dal consumo di massa, mostra le sue gravi pecche.
Abusi sui clienti? - Tesla, in particolare, avrebbe compiuto degli abusi su clienti ignari, insinua la concorrenza. A dirlo è Brad Templeton, ex ingegnere di Alphabet, che negli scorsi mesi ha pagato profumatamente centinaia di persone per testare la driveless car su meno di 1,6 milioni di miglia: invece di sfruttare gratis e molto più a lungo chi semplicemente ha avuto fiducia nel marchio. «È il primo morto su oltre 130 milioni di miglia percorse con il pilota automatico – ribalta il punto di vista Tesla, provando a ridimensionare il rischio – Statisticamente, significa un miglioramento significativo della sicurezza rispetto alla guida manuale». Ma c'è da credere che quanto accaduto servirà a rallentare l'avanzata di una tecnologia che, forse, si è mossa troppo rapidamente.