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SVIZZERAHacker a caccia di aziende svizzere: arriva la cyber-assicurazione

21.04.16 - 06:05
Nell'ultimo anno 9 imprese su 10 hanno subito un attacco: tanto che le compagnie hanno deciso di proporre polizze ad hoc.
Samuele Donnini, head Ticino di Zurich
Hacker a caccia di aziende svizzere: arriva la cyber-assicurazione
Nell'ultimo anno 9 imprese su 10 hanno subito un attacco: tanto che le compagnie hanno deciso di proporre polizze ad hoc.

LUGANO - L'allerta è lanciato: piccole e medie imprese svizzere sempre più nel mirino di pirati informatici, che rubano senza scrupolo dati sensibili e denaro. Stima l'Università di San Gallo che, nell'ultimo anno, oltre il 90 percento delle aziende abbia subito azioni di hackeraggio: benché poche ne siano addirittura consapevoli e si considerino a rischio.

Un fenomeno in incremento esponenziale - Per scarsa competenza e conoscenza del problema; o perché, costrette a scegliere fra voci di un bilancio sempre più difficile, rinunciano ad antivirus adeguati. Fatto sta che il fenomeno è in incremento ormai esponenziale: al punto che anche le assicurazioni hanno deciso di intervenire offrendo, sull'esempio americano, polizze ad hoc contro i danni da cyber-attacchi.

Oltre 113 miliardi di danni, più il sommerso - Che, nel mondo, ormai assottigliano il divario esistente con gli importi legati ai disastri naturali: 113 miliardi di dollari le perdite subite nel 2013 a fronte di 140 miliardi dovute a terremoti o inondazioni. «E questi sono i numeri di cui sappiamo: ma quanto resta sommerso?», provoca Samuele Donnini, head Ticino di Zurich: fra le prime compagnie a proporre, assieme ad Axa Winterthur, contratti «per la protezione dei dati da abusi e perdite».

Quattro incursioni su cinque dovute a una cattiva igiene - Che spesso vengono scoperti con grave ritardo, quando ogni tentativo di rimedio, già poco praticabile di norma, è ormai utopia. «In media trascorrono 243 giorni tra il momento in cui l'attacco avviene e quello in cui viene smascherato, nell'85% dei casi neppure da chi l'ha subito ma da parti terze». Novantacinque incursioni su cento sono agevolate da una falla nel sistema, associata a un errore umano; 80 potrebbero essere prevenute con una buona igiene del pc. Cattiva, invece, l'abitudine di condividere le password fra colleghi: capita in oltre un'azienda su cinque.

Una polizza per mettere i pirati ko - Ecco perché, oggi, giunge la proposta: per tutelarsi contro «una violazione della privacy o la trasmissione di programmi dannosi a soggetti terzi. Zurich copre i costi di violazione, di interruzione dell'attività, l'estorsione e il recupero dei dati», con un'ampia gamma di soluzioni da studiare ad hoc: «Esiste anche la possibilità di aderire a un programma internazionale, rivolto alle imprese con attività in più Paesi».

Dalle multinazionali alle imprese locali - Sono loro, le multinazionali, ad aver per ora risposto positivamente: ma l'intenzione, adesso, è di coinvolgere anche e soprattutto chi è sempre più facile bersaglio. «L'interesse verso questo tipo di prodotto assicurativo è in crescita costante - conferma e conclude Donnini - Attualmente, è disponibile solo per i clienti aziendali; ai privati Zurich offre una protezione contro il cyber-bullismo».

 

 

 

 

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