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TICINOComprare casa su internet? Si può. Ma attenti ai rischi

30.05.16 - 06:00
Il web diffonde la "moda" delle case in legno. Meglio però non farselo bastare: pena preventivi scorretti e costi alla fine più elevati, che potrebbero mettere in discussione i crediti bancari.
Comprare casa su internet? Si può. Ma attenti ai rischi
Il web diffonde la "moda" delle case in legno. Meglio però non farselo bastare: pena preventivi scorretti e costi alla fine più elevati, che potrebbero mettere in discussione i crediti bancari.

RIVA SAN VITALE - È vecchia, senza abuso di luoghi comuni, davvero come il mondo: ma conosce solo oggi una rinascita negli interessi della gente. Bistrattata per una presunta vulnerabilità al fuoco, la casa in legno è oggetto di seria rivalutazione: negli ultimi anni in Svizzera, negli ultimi mesi in Ticino, dove proliferano le agenzie che offrono prefabbricati in rappresentanza di società estere, talora senza avere adeguata competenza. Con il rischio di ingannare, volenti o nolenti, l'acquirente; di non preventivare esattamente i costi e di mettere in discussione, nei casi peggiori, perfino il credito bancario. Uno scenario di cui Sabrina Rozalèn, responsabile analisi di processi e ottimizzazione Baum Studio Sagl, ha descritto in un seminario in occasione di Ticino Case Expo.

Signora Rozalèn, dove sta il pericolo?

«Sempre più spesso il cliente si interfaccia con l'azienda in prima istanza attraverso un sito». 

È così grave?

«Non in teoria, ma bisogna fare attenzione. Non si corre alcun pericolo nel consultare il sito web dell’azienda: fa parte dell’immagine aziendale. Ma il cliente potrebbe confrontarsi con aspetti problematici legati a distanza, al codice linguistico, a conoscenze tecniche insufficienti, alla mancanza di un referente locale che conosca leggi e regolamenti. Può capitare perfino di comprare da ditte la cui produzione è dislocata in altri paesi e per ragioni di liquidità viene sospesa, quando magari al cliente è già stato chiesto di versare un acconto per far produrre la casa».

Prima o poi però incontrarsi è inevitabile. 

«Certo: e questo significa talvolta confrontarsi anche con maggiori costi dovuti al fatto di non aver potuto chiarire determinati aspetti critici a priori».

Di chi è la colpa?

«Non si può né si deve parlare di colpa. Il cliente è generalmente inesperto. Al momento dell’ordinazione, che spesso accade prima che venga inoltrata la domanda di costruzione, non si interroga se la facciata sia idonea alle esigenze del nucleo, non si interroga se l’isolazione sia sufficiente, se rispetta gli standard locali… Ciò comporta poi cambiamenti in corso d'opera che fanno incrementare i costi: rischiando di mettere in discussione anche il credito ricevuto». 

È un problema che riguarda solo ditte straniere o anche svizzere?

«È un problema che non ha a che vedere con il fatto che la ditta sia svizzera o straniera, ma con il fatto che la ditta sia o meno seria e professionale. Certo, la distanza e le eventuali difficoltà di comprensione linguistica non aiutano».

Eppure pare che il trend sia in crescita: conferma?

«Vero».

Chi è il cliente tipo?

«Una persona con le idee chiare. Non ha generalmente dubbio fra legno e mattone: casomai, tra diversi tipi di case in legno». 

Che cosa lo attrae?

«A parità di costo, la casa in legno è più salubre e confortevole: ma è il mio punto di vista». 

"Costo": la casa in legno conviene?

«Costano meno le case che sfruttano l'economia di scala: e questo vale sia per il legno, sia per il mattone. Il vantaggio economico non c'è per le case di legno in sé, ma grazie ai processi di internazionalizzazione, ad esempio la dislocazione della produzione all’estero, o attraverso l’ottimizzazione dei costi di processi e prodotti. Detto questo, in Svizzera i numeri sono in crescita».

E in Ticino?

«Altrettanto. Dopo un'iniziale diffidenza, la gente comincia a essere più aperta. Anche grazie a qualche indubbio vantaggio. Delle case in legno si possono prevedere con esattezza i costi, se a monte c'è una buona pianificazione. Inoltre, i tempi di realizzazione sono inferiori». 

Di quanto?

«Per una casa unifamiliare, sette a otto mesi a fronte di un anno per il mattone. I costi legati agli strumenti di cantiere dunque sono inferiori».

Resta il fatto che il mercato immobiliare è in crisi. Le case costano sempre di più. Le statistiche dicono che ormai non bastino neanche sei anni di lavoro per comprarne una.

«Costano sempre di più perché è aumentata la complessità di processi e prodotti, i compiti da assolvere. Sono richiesti controlli sempre più accurati: oggi i tempi di controllo possono essere addirittura superiori ai tempi di esecuzione. I margini si sono assottigliati. Pensiamo poi a quante persone ruotano intorno alla realizzazione di una casa. Per una unifamiliare in legno, mediamente 95 tra artigiani e ruoli istituzionali: senza contare chi sta dietro le quinte. Anche i cantoni e i comuni richiedono sempre di più».

Qual è l'atteggiamento delle banche, invece?

«Rispetto al passato, sono un po' più propense a concedere il credito. Fino a qualche tempo fa, il valore di rivendibilità di una casa in legno era discusso. Si temeva che fossero più vulnerabili al fuoco in caso di incendio. Oggi il pregiudizio è stato ormai superato: e a favore di una casa in legno gioca appunto il fatto che i costi sono meglio prevedibili».

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