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ITALIALe prossime vittime, silenziose, del disastro di Genova

16.08.18 - 11:14
Città isolata, commercio e turismo sospesi, 55mila posti di lavoro a rischio: così il ponte crollato rischia di "bruciare" altre vite
Le prossime vittime, silenziose, del disastro di Genova
Città isolata, commercio e turismo sospesi, 55mila posti di lavoro a rischio: così il ponte crollato rischia di "bruciare" altre vite

GENOVA - Non c'è solo la vita e la morte, nel disastro di Genova; non solo la tragedia e il dolore che si sfogano nelle voci e nelle immagini.  Ci sono drammi più piccoli, che si consumano lenti e non meno devastanti, fra chi non c'era ma ora rischia di pagare prezzi cari. Ci sono le persone senza più una casa, quelle che rischiano di perdere il lavoro, e di logorarsi in silenzio dentro la propria disgrazia che, adesso, è considerata ancora una fortuna.

Tutti che si chiamano «miracolati», in quel di Genova, perché non erano lì in quel preciso istante, nel punto dove passavano più volte al giorno. Ma l'economia ora è in ginocchio. Non solo la Borsa, dove Atlantia, holding che controllo Autostrade per l'Italia, va a picco bruciando quattrini e modesti risparmi: oltre alle azioni, -25%, perdono anche le obbligazioni, fra -4% e -6,7%. In secondo piano, ingiustamente, la città è spaccata in due. Isolata: con conseguenze per il commercio, il turismo, la cantieristica che si ripercuoteranno a breve sugli uomini.

La stima è di 55mila posti di lavoro in pericolo. Gli operatori del porto hanno deciso di tenere aperti i terminal di notte, pur di lavorare almeno un po' quando la gente dorme e dimentica, per non gravare troppo su una comunità già alle prese con altri problemi. S'insinua anche lo spettro degli allagamenti, cui Genova non è nuova, a causa della diga artificiale creata dai detriti che impedisce il normale corso del torrente. Ma non c'è niente da fare, adesso: lì sotto si cercano ancora degli uomini.

 

 

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COMMENTI
 

Mattiatr 5 anni fa su tio
Una tragedia. Ovviamente era evitabile. Non sono stati dei problemi strutturali a causare il crollo del ponte ma una mancata manutenzione alla struttura portante. A quei tempi le opere in calcestrutto erano studiate per durare circa 50 anni, quindi il suo lavoro il ponte l'ha fatto, anche lui aveva una data di scadenza. L'unica maniera per allungarne la durata è una buona e costante manutenzione, che ovviamente non è stata fatta.¶ Colgo l'occasione per parlare con tutti quelli che se la prendono con USTRA per i continui cantieri, siete degli asini. Indoviniate un po' perché queste cose in Svizzera non succedono? Perché ci sono degli investimenti enormi per la manutenzione e l'analisi delle infrastrutture. Io fossi uno che si lamenta dei cantieri mi vergognerei. Mi vergognerei in primis perché ipocrita, facile indignarsi per le tragedie e poi lamentarsi dei metodi per evitarle. Io vorrei chiedervi, preferireste due ore di colonna oggi o trenta metri di caduta libera sopra un ponte crollato domani?

sedelin 5 anni fa su tio
che si chieda alla famiglia benetton di occuparsi finanziariamente di TUTTE le conseguenze del crollo: famiglie dei deceduti, famiglie sfollate, costi dei lavori, perdita di guadagno, ecc. p.s. c'è ancora qualcuno che acquista abiti di benetton? boicottare in massa!

Mag 5 anni fa su tio
Risposta a sedelin
Non lo faranno mai a meno che qualcuno di loro non venga messo in galera per davvero, intendo proprio "ingabbiato", cosa quasi impossibile. Quindi, a mali estremi, nomineranno uno o due capri espiatori a cui addossare tutto: non uno di loro ovviamente.

GI 5 anni fa su tio
E Salmoiraghi crede che a Roma si preoccupino di Campione....?

roma 5 anni fa su tio
...e tutto questo per degli arraffoni che pur di poter continuare a mettere denaro nelle loro tasche hanno omesso la manutenzione del ponte che, tanto, fin che la barca va...

sedelin 5 anni fa su tio
Risposta a roma
benetton
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