Lo ha dichiarato la Bce
FRANCOFORTE - Il quantitative easing ha aiutato più i cittadini vulnerabili che i ricchi, aiutando quindi a ridurre le diseguaglianze all'interno dell'area euro. Lo afferma uno studio condotto da economisti della Banca centrale europea (Bce) e dell'Università di Princeton (USA).
«Abbiamo riscontrato che la politica monetaria negli ultimi anni ha concesso più benefici alle famiglie e non ha contribuito a un aumento delle diseguaglianze in termini di ricchezza, reddito e consumi», si legge nello studio, che rappresenta per il presidente della Bce Mario Draghi un importante strumento di difesa della politica monetaria dell'istituto davanti alle critiche di paesi come Germani e Olanda.