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STATI UNITIAnche tu fai un lavoro senza senso?

23.05.18 - 16:22
Professionisti del nulla, che svolgono attività inutili: un fenomeno in ascesa secondo l'antropologo americano David Graeber. Anche in Ticino?
Anche tu fai un lavoro senza senso?
Professionisti del nulla, che svolgono attività inutili: un fenomeno in ascesa secondo l'antropologo americano David Graeber. Anche in Ticino?

NEW YORK - Meno il lavoro ha senso, più la paga è alta. Anche questa è una deriva dei tempi moderni: dove proliferano le professioni inutili, che non producono niente di concreto o di buono per l'umanità, ma solo soldi per chi li fa.

Un fenomeno sociale in rapida ascesa, secondo l'antropologo statunitense David Graeber, che nel suo libro best seller "Bullshit Jobs" - "Brutti lavori", per tradurre con un eufemismo - si dedica a chi butta la propria vita svolgendo attività che per primo considera prive di senso. 

Non c'è bisogno di lavorare di fantasia. Anche un impiego nelle risorse umane, nell'amministrazione o nel telemarketing può rientrare nella categoria; anzi, il più delle volte è qui che si concentra l'inutilità sociale ed economica, osserva Graeber.

Comune denominatore: essere disprezzati da chi li svolge, nonostante sia il più delle volte consapevole di quanto sia sciocco il compito cui quotidianamente si presta. Informatizzazione e automazione non fanno che accelerare il processo, dice Graeber: ormai sono le macchine a occuparsi di quello che conta, mentre all'uomo non resta che ricavarsi nicchie discutibili.

È così che si diventa professionisti del nulla: individui senza uno scopo che si proteggono dietro lo sfoggio di una denominazione tanto bella quanto incomprensibile e vacua. Che dire, per esempio, di avvocati specializzati, consulenti di gestione o banchieri d'investimento? Per Graeber sono solo i «giullari di corte del capitalismo».

 

Anche tu svolgi o hai svolto un lavoro inutile? Raccontacelo! cronaca@tio.ch

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COMMENTI
 

siska 5 anni fa su tio
Vanno a gonfie vele chi le ha sempre gonfie di suo allora lì si che possono solo dirsi: oggi me le gratto o no?.....magari per "sgonfiarmele" un pochino sapete non si mai! Oppure dai denigro qualcuno che fa un lavoro non consono al mio così mi sento forte come un leone........Qualsiasi lavoro va rispettato, deve partire "dall' alto" delle cadreghe però!!!

Mag 5 anni fa su tio
L'articolo afferma delle verità sacrosante. Mi piacerebbe avere nelle vicinanze un "esperto di risorse umane"; durerebbe un paio di settimane e poi si licenzierebbe da solo.

sedelin 5 anni fa su tio
senza peli sulla lingua il signor graeber! e che dire dei "facilitatori", dei "mediatori", dei "tuttologi"(!)? é vero ciò che scrive equalizer (ciao): uno studente universitario brillante, ticinese oltralpe, che doveva aiutare in cucina il coinquilino si mise a tagliare una cipolla con la buccia :-))) tanta teoria, tutto in testa ma con le mani...poco o nulla.

Bob Lutz 5 anni fa su tio
Conosco sulla mia pelle capi del personale importati che non sanno nulla del sistema di formazione svizzero, dove chi sa fare è passato magari dall'apprendistato per poi aggiornarsi e finire laureato. Ora questi capi delle "risorse umane" considerate numeri, passano il tempo a mettere zizzania tra il personale per dimostrare che essi stessi sono al di sopra della plebe. Questo per nascondere la loro completa inettitudine ed inutilità professionale e sociale.

Equalizer 5 anni fa su tio
La Svizzera si è molto applicata nello sviluppo di questo settore, frazionando mestieri con la scusa di creare posti di lavoro, e oggi siamo al punto che, chi fa girare il cacciavite non è capace di picchiare un chiodo e quello che picchia il chiodo non è capace di usare il seghetto, e per peggiorare ulteriormente la situazione ed ingrassare i soliti noti, ci si è pure inventati i corsi di abilitazione, così che ancora una volta chi è abilitato a usare il seghetto potrebbe non esserlo ad usare il martello, etc etc. Ed ecco che tutti quelli che vengono da fuori, che un po' assomigliano a noi 30 anni fa, bagnano il naso a tanti di questi laureati del niente.

gmogi 5 anni fa su tio
Risposta a Equalizer
Tutto vero

SosPettOso 5 anni fa su tio
Risposta a Equalizer
Sì e no... I mestieri son stati frazionati con specializzazioni estreme (cacciavite, seghetto o martello) NON per creare posti di lavoro ma per spremere chi lavora affermando "tutti sono utili e nessuno è indispensabile".
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