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VATICANOIor, risultato netto 2017 a 31,9 milioni di euro

22.05.18 - 18:12
La somma andrà integralmente alla Santa Sede, per le attività del Vaticano e del Papa
Keystone / EPA
Ior, risultato netto 2017 a 31,9 milioni di euro
La somma andrà integralmente alla Santa Sede, per le attività del Vaticano e del Papa

CITTÀ DEL VATICANO - Chiude in attivo il bilancio 2017 dello Ior, con quasi 32 milioni di euro che andranno integralmente alla Santa Sede, in pratica per le attività del Vaticano e del Papa.

La pubblicazione del rapporto annuale dell'Istituto Opere di Religione è comunque incentrata sui temi della trasparenza, degli «investimenti coerenti con l'etica cattolica» e le attività benefiche. Non manca la soddisfazione del cardinale Santos Abril y Castelló, presidente della Commissione Cardinalizia dello Ior che ha ricordato il parere positivo di Moneyval per l'attività antiriciclaggio svolta.

Sul versante dei conti, l'esercizio 2017 si chiude con un risultato netto pari a 31,9 milioni di euro, con 15 mila clienti, che rappresentano risorse per circa 5,3 mld di euro (5,7 miliardi nel 2016), di cui circa 3,5 miliardi relativi a risparmio gestito e in custodia. Il risultato del 2016 dello Ior era stato di 36 milioni ma includeva 13 mln di «voci straordinarie relative al rilascio di fondi accantonati».

Nel 2017, spiega una nota dell'Istituto, lo Ior ha continuato, con prudenza, a fornire servizi finanziari alla Chiesa Cattolica dislocata in tutto il mondo e allo Stato della Città del Vaticano. Il bilancio, approvato il 24 aprile, è stato sottoposto a revisione contabile dalla società di revisione indipendente Deloitte e Touche Spa.

Il contributo maggiore al risultato netto, pari a 44,3 milioni di euro, è derivato dalla gestione degli attivi dell'Istituto. La «politica d'investimento dello Ior è rimasta prudente ed è stata in linea con le strategie degli anni precedenti». L'Istituto ha continuato il processo di ottimizzazione dei costi, iniziato negli anni precedenti, riducendoli a 8,7 milioni di euro (erano 19,1 milioni nel 2016).

Al 31 dicembre 2017, il patrimonio dell'Istituto al netto della distribuzione degli utili è pari a 627,2 milioni di euro, corrispondente ad un «CET1 ratio del 68,26%, (64,53% nel 2016), che evidenzia l'elevata solvibilità dell'Istituto ed il profilo di basso rischio».

Per quanto riguarda l'Etica Cattolica: in particolare, «l'esaltazione della vita umana, la creazione e la dignità umana sono alcuni tra i valori irrinunciabili che guidano l'Istituto nella selezione degli investimenti». L'Istituto ha infatti espresso il proprio impegno a contribuire alla «cura della casa comune», invocata da Papa Francesco nella Lettera Enciclica Laudato si', selezionando i propri investimenti anche sulla base di due aspetti fondamentali richiamati nella stessa dal Santo Padre: la responsabilità sociale delle imprese, e il ruolo delle imprese nella realizzazione di un futuro sostenibile.

Nel 2017, l'Istituto ha quindi continuato a «escludere investimenti in imprese che violano o non rispettano in pieno i principi globalmente riconosciuti in materia di diritti umani, standard lavorativi, lotta alla corruzione e lotta alla criminalità ambientale, pronto a disinvestire qualora il rispetto di tali principi da parte delle imprese scelte venisse meno. Parimenti, ha continuato a realizzare investimenti tesi anche a favorire lo sviluppo dei paesi più poveri, nel rispetto di scelte coerenti con la realizzazione di un futuro sostenibile per le generazioni future».

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