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REGNO UNITOCrisi del commercio al dettaglio: Marks and Spencer chiude 100 supermarket

22.05.18 - 17:03
La nota catena di supermercati di qualità nel Regno Unito accelera i piani di ristrutturazione
Keystone
Crisi del commercio al dettaglio: Marks and Spencer chiude 100 supermarket
La nota catena di supermercati di qualità nel Regno Unito accelera i piani di ristrutturazione

LONDRA - Continua la crisi nel settore del commercio al dettaglio in Gran Bretagna: anche Marks and Spencer, nota catena di supermercati di qualità nel Regno, accelera i piani di ristrutturazione, annunciando che i punti vendita destinati a essere chiusi entro il 2022 diventano ora 100.

La decisione - che segue misure analoghe di altri marchi assai noti nel mondo del commercio e della grande distribuzione, alcuni dei quali arrivati addirittura alla bancarotta - viene descritta dai vertici aziendali come "vitale" nella strategia per "riorganizzare" l'attività. Anche se costerà il posto di lavoro ad almeno altri 872 dipendenti, riferisce la Bbc.

Fra i 100 supermercati in via di dismissione, se ne contano 18 già avviati alla chiusura a partire da un primo piano di contenimento dei costi e di concentrazione dei punti vendita annunciato nel 2016, oltre a tre "ridislocati". In totale sono attualmente poco più di 1000 i grandi magazzini con il marchio M&S sparsi per la Gran Bretagna.

Tesco taglia la vendita online e 500 posti - La scure di Tesco, azienda britannica leader nei supermercati e nella grande distribuzione, si abbatte intanto sul sito web 'Tesco Direct', incaricato finora delle vendite online di prodotti non alimentari.

La struttura cesserà di operare dal 9 luglio, ha annunciato oggi in una nota la società, precisando che verrà chiuso anche un centro di smistamento degli ordini con sede a Fenny Lock, nel comune inglese di Milton Keynes (hinterland di Londra). La ristrutturazione comporterà il sacrificio di circa altri 500 posti di lavoro, come stima l'agenzia britannica Press Association (Pa).

Secondo una nota aziendale, la decisione si rende necessaria a causa della verificata impossibilità di questo ramo di business di garantire "offerte sostenibili" ai consumatori a causa dei "costi elevati" dei servizi di consegna.
 
 


 
 

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COMMENTI
 

nordico 5 anni fa su tio
M&S e Tesco tagliano i rami secchi, come farebbe qualsiasi direttore di azienda. M&S non si è concentrato sul suo "core business" mentre Tesco non ha capito il concetto della vendita on-line. Il commercio al dettaglio dei prodotti non alimentari fatto da un negozio non può competere con il commercio on-line, commercio che è aperto 24/24 e 365/365, non deve pagare affitti esosi, non ha personale di vendita e relative assicurazioni, non ha commesse/i che il lunedì hanno il mal di testa, che hanno diritto alle vacanze e alla tredicesima. Negli USA i malls stanno chiudendo e li stanno re-inventando inserendovi - oltre ai negozi - piscine, cinema, studi medici e palestre, facendoli dunque diventare veri centri di competenze in miniatura. Non si sa se a lungo termine avranno successo, ma un tentativo è necessario. Intanto nelle città i negozi chiudono, le strade dello shopping si desertificano e non si vede una via d'uscita da questa tendenza. Nessuno ha la bacchetta magica che risolve questo problema.
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