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STATI UNITIFacebook, pronto a parlare l'uomo che ha raccolto i dati

19.03.18 - 19:45
L'accademico - Alesandr Kogan - ha raccolto le informazionai su 50 milioni di americani, provocando uno scandalo che sta travolgendo il social media
Keystone
Facebook, pronto a parlare l'uomo che ha raccolto i dati
L'accademico - Alesandr Kogan - ha raccolto le informazionai su 50 milioni di americani, provocando uno scandalo che sta travolgendo il social media

NEW YORK - «Non sono una spia e sono pronto a parlare con l'Fbi e davanti al Congresso americano»: lo afferma - secondo quanto riporta la Cnn - Aleksandr Kogan, l'accademico che attraverso l'app "thisisyourdigitallife" ha raccolto le informazioni su 50 milioni di americani, provocando uno scandalo che sta travolgendo Facebook.

Quelle informazioni, infatti, sono state acquistate da Cambridge Analytica, la società di dati che avrebbe aiutato il presidente americano Donald Trump nelle elezioni del 2016, ma avrebbe giocato un ruolo importante anche nel voto sulla Brexit.

Kogan, respingendo con forza l'accusa di essere una spia russa, contraddice quindi Facebook, che finora si è difesa affermando di aver autorizzato la raccolta di dati dei suoi utenti per scopi accademici. «Non abbiamo mai detto che il nostro progetto era finalizzato ad una ricerca universitaria», afferma, contestando il fatto che il social network lo abbia radiato con l'accusa di aver violato gli accordi.

Lavora ancora per Facebook - Il cofondatore insieme ad Aleksandr Kogan della Global Science Research (Gsr), la società che attraverso un'app ha raccolto i dati di milioni di utenti Facebook vendendoli a Cambridge Analytica, continua regolarmente a lavorare per il colosso di Mark Zuckerberg come psicologo e ricercatore, al quartier generale di Menlo Park, nella Silicon Valley.

Lo riporta il Guardian, spiegando che Joseph Chancellor è stato assunto da Facebook nel novembre 2015 dopo aver lasciato la Gsr che aveva già venduto le informazioni raccolte su Facebook.

"Spaventoso, se fosse confermato che i dati personali di 50 milioni di utenti Facebook hanno potuto essere così mal gestiti e utilizzati a fini politici, noi non vogliamo questo nell'Ue e prenderemo tutte le misure legali possibili incluse regole più strette sulla protezione dei dati e un'applicazione più forte garantita" dalle nuove regole Ue sulla privacy che entreranno in vigore a maggio.

"Mi aspetto - ha quindi concluso la commissaria - che le società assumano più responsabilità quando maneggiano i nostri dati personali" e su questo "chiederò ulteriori chiarimenti a Facebook per capire meglio questo problema". Jourova si è quindi detta "pronta ad aiutare" le indagini della britannica Ico.

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