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Lo afferma la Banca centrale europea (BCE) in uno studio
FRANCOFORTE - Gli acquisti di Bond del piano di quantitative easing della Bce non hanno avuto effetti negativi sulla liquidità nel mercato delle obbligazioni dell'Eurozona. Lo afferma la Bce in uno studio in cui spiega che «nel complesso, gli indicatori suggeriscono che le condizioni di liquidità nei mercati delle obbligazioni sovrane non si sono deteriorate» da quando, il 9 marzo 2015, è partito il piano Public Sector Purchase Programme(Pspp).
I tre indicatori di volatilità presi in esame «non hanno mostrato una marcata reazione ai cambiamenti nella quantità di acquisti mensili nell'ambito del PSPP», si legge nel rapporto in cui si precisa che solo l'indicatore di liquidità basato sull'esecuzione ha evidenziato «una maggiore volatilità quando il volume mensile netto è stato ridotto», soprattutto all'inizio del 2018».
Di solito, viene spiegato, il picco degli indicatori si verifica in concomitanza di «eventi politici ed economici associati a un previsto deterioramento della liquidità del mercato» come avvenuto nel 2016 con il rallentamento economico cinese, o come nel caso della Brexit.
