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SVIZZERA«Tesla? Non ci fa alcuna paura»

15.03.18 - 16:00
Secondo il capo di Amag, il tempo del diesel non è ancora finito: nonostante gli scandali, le class-action, l'e-mobility
«Tesla? Non ci fa alcuna paura»
Secondo il capo di Amag, il tempo del diesel non è ancora finito: nonostante gli scandali, le class-action, l'e-mobility

GINEVRA - Morten Hannesbo, negli ultmi due anni il diesel è stato un capro espiatorio. Dica, è ancora divertente venderlo?

«Sì, è ancora divertente. La discussione sul motore diesel fa bene, anche se non è sempre corretta. Le case automobilistiche stanno ora lavorando per rendere nuovamente accettabile al pubblico il diesel. La tecnologia è pulita e ideale per le persone che percorrono molti chilometri. Ma lo ammetto: la reputazione ne ha sofferto».

In Germania è aperto il dibattito sul divieto dei diesel. Ginevra ci sta ragionando. Che cosa ne pensa? 

«Che è una mossa politica. Public relations. In Svizzera, le emissioni di ossidi di azoto sono diminuite di anno in anno proprio a causa dei progressi tecnologici dei motori diesel. Inoltre, la quota di vetture diesel non è mai stata elevata come in paesi, dove arrivano al 70%. Ecco perché non abbiamo problemi».

Nell'utlimo anno, però, Amag ha venduto meno veicoli diesel. Effetti tardivi dello scandalo?

«Abbiamo venduto solo un po' meno veicoli diesel. Il diesel è ancora popolare. Si prende una quota del 42% su tutte le marche e la percentuale è identica a quella del passato. Calcolato tutto il settore automobilistico svizzero, la quota di diesel è scesa al 36% nel 2017. Il motore diesel sta subendo contraccolpi, certo».

Quando finirà?

«Ci vorrà un po'. Finché l'azione legale sarà in corso e i giornali titoleranno sui test delle emissioni condotti sulle scimmie, i clienti saranno scoraggiati. È un peccato«.

Del marchio Volkswagen ha venduto 6000 auto in meno. Una punizione? 

«Non posso confermarlo, ma non posso neppure negarlo. Il marchio Volkswagen ha subito danni alla reputazione e stiamo lavorando per restituirgliela. Il calo delle vendite ha anche a che fare con la gamma di modelli 2017. La nuova Polo è arrivato alla fine dell'anno. Molti clienti  stanno aspettando. E con il T-Roc Volkswagen ha appena lanciato un altro modello entusiasmante». 
  

Alla fine di dicembre, 6'000 svizzeri hanno intentato una causa contro Amag e Volkswagen. Paura? 

«A nostro avviso, la causa è totalmente incomprensibile. La Protezione consumatori sta cercando di portare la class action a un livello politico in Svizzera».

Secondo la Protezione consumatori, il valore dei veicoli è diminuito in media del 15%. 

«Non abbiamo risconti. E non ci sono dati dei consumatori che lo dimostrino. L'argomentazione che portano non ha senso, non la capisco. Vedremo chi vincerà in tribunale. Andremo fino in fondo. Quello che stanno facendo è completamente fuori luogo».  

Invece di discutere in tribunale, non sarebbe meglio raggiungere un accordo?

«Paghiamo quando siamo responsabili di qualcosa. Il problema del diesel non è stato causato da Amag. Inoltre, i proprietari delle auto non hanno subito danni. I veicoli hanno lo stesso valore residuo di prima - anche più alto rispetto ai loro concorrenti. E abbiamo aggiornato tutti i veicoli come stabilito dalla legge».

Volkswagen è confrontata quotidianamente con aspre critiche. Tesla invece riceve solo consensi. Invidioso? 

«Sono felice per Tesla. Ma la società ha un modello di business molto diverso dal nostro. Volkswagen AG produce 10 milioni di veicoli all'anno, Tesla 100'000. TNon è un concorrente serio per noi oggi. Quanto è forte, lo si scoprirà presto. Audi, Daimler e Bmw lanceranno a breve prodotti nel segmento Tesla. E Tesla dovrà fare il salto, se vorrà restare sul mercato».

Volkswagen è ben posizionata nell'e-mobility? 

«Sì, molto bene. C'è un'offensiva e-mobile in corso nei prossimi cinque anni. Vedremo arrivare un gran numero di nuove auto che potranno eguagliare Tesla o fare anche meglio. Volkswagen è un passo avanti rispetto alle altre case automobilistiche tradizionali nell'e-mobility».

Gli svizzeri come risponderanno? 

«In due o tre anni, si stima che il 10% delle nuove auto sarà elettrica o ibride plug-in. Nel 2025, mi aspetto un quarto. Sarebbe tutto più veloce se lo stato decidesse in favore di misure promozionali, che io però non sostengo. È importante sapere che i veicoli elettrici sono puliti solo se è pulita l'elettricità che usano. Se viene dalla lignite, possiamo continuare a guidare con diesel e benzina».

 
 

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