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Sulla scia di Facebook, il motore di ricerca vieterà pubblicità dedicate a partire dal prossimo giugno
Povere criptovalute, che dovevano essere la moneta del potere al popolo, contro l'estabilishment e fuori dal controllo delle banche. Di questi tempi, però, guadagnano detrattori a ogni pie' sospinto. E pure di peso.
L'ultima in ordine di tempo è Google, che si è allineata alla politica di Facebook. Alla fine di gennaio, il social network aveva deciso di bandire gli annunci per la promozione «prodotti e servizi finanziari che sono associati frequentemente con pratiche promozionali ingannevoli». Basta pubblicità e initial coin offering, aveva spiegato il responsabile Rob Leathern: «Vogliamo che la gente continui a scoprire nuovi prodotti e servizi tramite le pubblicità di Facebook senza paura di truffe. Diverse aziende che pubblicizzano ora Ico e criptovalute non operano però in buona fede».
Una presa di distanze che ora si allarga al celebre motore di ricerca. Il veto entrerà in vigore a giugno e riguarderà anche YouTube. Vietate anche le "previsioni" sui futuri movimenti dei prezzi delle azioni e dei cambi.
