In Ticino la percentuale più bassa della Svizzera, 52% contro 68%. «Abbiamo una tendenza a mantenere il rapporto umano»
LUGANO - Uomini o donne, giovani o meno, ai ticinesi il web piace parecchio. Ci navigano per cercare informazioni sui prodotti d'acquistare (81%), per leggere le ultime notizie (83%), per fare ricerche su Wikipedia (80%), per saperne di più sulla salute e tutto ciò che la riguarda (74%).
I soldi preferiamo tenerli in mano - Poi, però, quando si arriva ai soldi, l'entusiasmo viene meno. Solo il 52% degli internauti negli ultimi tre mesi ha sfruttato la rete per inviare un bonifico, per verificare il saldo del proprio conto corrente, per pagare una multa , a fronte di un 68% di elvetici ormai avvezzo ad affidarsi all'e-banking più che a recarsi allo sportello.
Il computer ci serve a legger le notizie - Uno scarto di ben 16 punti percentuali, dati risultanti dall'ultima inchiesta Omnibus Tic "Internet nelle economie domestiche" relativa al 2017, che non si spiega con una mera resistenza a rivolgersi al computer. In alcuni casi specifici, vedi appunto la consultazione di quotidiani online, Wikipedia o temi relativi salute, i ticinesi sono i maggiori "consumatori" della rete, fra i 5 e i 6 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale. Davanti all'e-banking, però, l'appeal precipita: solo internet per fare telefonate o videoconferenze (44%), ascoltare musica o guardare film on demand (un altro 44%) oppure stoccare documenti online (36%) registrano risultati inferiori.
Non sarà che abbiamo paura? - Eppure non si tratta di qualcosa di così difficile accesso: la semplificazione delle procedure per accedere ai propri profili bancari da un pc o uno smartphone, ormai complessa solo quel tanto che basta e che serve per renderla sicura, non giustifica un ricorso così modesto. Che c'entri, a questo punto e proposito, proprio la paura? Furto di dati, di identità, di denaro in fondo?
In fondo siamo un piccolo paese - Perplesso Alessandro Trivilini, secondo cui il discorso va piuttosto «ricondotto ai nostri usi e costumi. Il numero di filiali, bancarie o postali, in Ticino è molto elevato. Abbiamo una tendenza a mantenere il rapporto umano. Non ci si pone neanche il problema della sicurezza, non è determinante nella scelta. È una questione culturale. Rispetto alle grosse città, qui prevale il concetto di paese e l'e-banking resta un'alternativa non strettamente necessaria».