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CANTONE«Costretti a comportarsi come ragazzini: che tristezza»

21.02.18 - 10:27
I lavoratori svizzeri over 50 si sentono fra i più penalizzati in Europa per l'età e «i career coach raccomandano di usare linguaggi giovani e aggiornarsi sulle ultime tendenze. Un po' misero»
«Costretti a comportarsi come ragazzini: che tristezza»
I lavoratori svizzeri over 50 si sentono fra i più penalizzati in Europa per l'età e «i career coach raccomandano di usare linguaggi giovani e aggiornarsi sulle ultime tendenze. Un po' misero»

LUGANO - Troppo vecchi per essere bravi. Una volta superati i 50 anni, i lavoratori svizzeri si sentono discriminati, tenuti in disparte come un po' una zavorra, penalizzati nelle opportunità di avanzamento professionale. Un risvolto nuovo, o che acquista spazi sempre più importanti, in una realtà dove la diversità troppo spesso è considerata una penalità, invece che una risorsa.

Razza, religione, sesso od orientamento sessuale: e adesso anche l'età, un tempo forse marginale come motivo di disuguaglianza in ufficio e oggi sempre più significativa. Lo sa bene Andrea Martone, docente Supsi, già autore in tempi meno sospetti di uno studio divenuto libro nel 2009, "Diversity management. La diversità nella gestione aziendale". «La diversità - spiega - è un campo è vasto, ma si può riassumere in quattro livelli. La diversità legata alla personalità del singolo. La diversità legata alle cosiddette "dimensioni interne": genere, etnia, religione, capacità. Ultimamente si fa sempre più strada anche l'età: con l'allungamento dell'età lavorativa, che ormai copre cinque generazioni, si va dal ragazzo che usa whatsapp all'adulto che fatica a usare la mail. Anche l'orientamento sessuale è abbastanza recente».

Professore, qualcuno obietterà: quando si invecchia, si piace meno. Da che mondo è mondo.

«È vero. Storicamente, i lavoratori anziani sono discriminati da un lato perché sono ritenuti troppo costosi, avendo maturato scatti di carriera e bonus, dall'altro meno motivati e disponibili dei giovani».

Che c'è di nuovo, adesso?

«Oggi, a queste due motivazioni se ne aggiunge una terza: la tecnologia. Gli anziani sono considerati meno pronti ad accettare le nuove tecnologie e soprattutto meno capaci di adattarsi alla loro esplosiva evoluzione».

Un ostacolo alla carriera: non è un po' eccessivo? A 50 anni, ormai, il grosso è fatto.

«Questi pregiudizi hanno influenza sia sullo sviluppo di carriera, nel senso che dopo una certa età le aziende sono restie a far crescere persone che si pensa siano ormai concentrate sulla loro uscita, sia in fase di selezione. Le aziende preferiscono assumere i giovani rispetto ai vecchi».

I lavoratori svizzeri si sentono più penalizzati degli altri. È così? 

«Il problema è internazionale, non riguarda solo la Svizzera».

C'è qualcosa che possiamo fare?

«Alcuni career coachs raccomandano ai candidati meno più anziani di apparire comunque in buona salute, utilizzare un linguaggio giovanile ed essere aggiornati sulle ultime tendenze. Personalmente mi sembra un po' misero, come approccio».

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COMMENTI
 

francox 6 anni fa su tio
Bisogna apparire comunque in buona salute. Daaai, è una barzelletta, vero?

Equalizer 6 anni fa su tio
Invece di chiedere ai "vecchi" di fare i "giopitt", sarebbe ora che il sistema crei una legge che parifichi i costi extra salario, in modo che l'età non possa essere una discriminante per l'assunzione.
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