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CANTONE«Adesso basta, il Credit Suisse lo denuncio io»

10.01.18 - 06:02
Già sotto esame dell'Ocst per l'emorragia di dipendenti, il call center di Chiasso ora finisce sui tavoli dell'ispettorato del lavoro. Nomi, cognomi, accuse: «Qualcuno doveva farlo»
«Adesso basta, il Credit Suisse lo denuncio io»
Già sotto esame dell'Ocst per l'emorragia di dipendenti, il call center di Chiasso ora finisce sui tavoli dell'ispettorato del lavoro. Nomi, cognomi, accuse: «Qualcuno doveva farlo»

CHIASSO - A convincerlo, racconta adesso, è stata la memoria della gente che «ho guardato piangere. Per sé e per quello che aveva visto fare agli altri. Oggi io non ho alcun interesse, per fortuna ne sono uscito, spendo solo soldi e tempo miei che potrei impiegare in altro modo. Ma non voglio diventare complice di quello che so sta accadendo in quel posto. Chi sa, deve parlare. Se nessuno ha la forza, lo faccio io».

Martedì 12 dicembre, ore 19.22, ma a scrivere lui comincia alle «4.30 del mattino». Click: all'ispettorato del lavoro viene inviata una mail con oggetto che parla da solo, «Denuncia contro il Credit Suisse Csc di Chiasso, dettagli per l'inchiesta»; in copia conoscenza nomi noti della politica, «perché voglio che si sappia e che qualcosa venga finalmente fatto. Andrò dal procuratore, se servirà e se questo non porterà a nulla». In tal caso, dice l'ex dipendente (nome noto alla redazione), le persone esplicitamente segnalate «saranno presumibilmente sei. Starà poi al magistrato decidere se anche gli altri hanno colpa».

Ventuno nomi e cognomi in tutto, segnati per esteso, con tanto di qualifiche interne e ruoli che confondono presunti colpevoli e vittime: comunque responsabili, secondo chi ha presentato l'esposto, del loro pesante silenzio. «Io sono dovuto fuggire», scrive, alludendo a «motivi di salute» legati al malessere sul posto di lavoro. Il 7 dicembre anticipa al cantone le sue intenzioni: «Vorrei denunciare fatti gravi accaduti presso il Credit Suisse, Customer Service center di Chiasso, negli ultimi tre anni e che probabilmente continuano ad accadere», scrive, annunciando rivelazioni su «15 vittime» e «tre membri della direzione e tre membri dei quadri», con i quali «ho tentato di chiarire più volte, domandando colloqui e un intervento deciso, prima di rivolgermi ad altri interlocutori».

La prima conferma di ricezione lo raggiunge qualche ora più tardi. «La stessa verrà trasmessa all'area competente e valutata secondo la nostra più rapida disponibilità», è la replica degli uffici, che cinque giorni più tardi ricevono almeno sette pagine di resoconti precisi. Contattati ieri telefonicamente, confermano di «aver preso in carico la questione», senza aggiungere ulteriori dettagli. «La procedura verrà avviata in questi giorni - è ottimista l'ex dipendente - La banca sarà contattata dall'ispettorato, dovrà avviare un'inchiesta interna su suo mandato e inviare una perizia come riscontro dell'indagine avvenuta. Sulla base dei contenuti, verrà deciso come procedere. L'unica cosa sicura, adesso, è che avrebbe dovuto farlo molto tempo fa, invece di rispondere che "va tutto bene". Ho provato più volte a sollecitarli: nessuna reazione. Mi hanno chiuso tutte le porte».

Che il clima al call center di Chiasso non fosse dei più idilliaci era già emerso mesi fa, tanto che anche il sindacato Ocst aveva cominciato a occuparsene e aveva raccolto testimonianze relative a presunti licenziamenti, sulla carta dimissioni volontarie. Ma che cosa realmente accadesse nessuno o quasi osava accennare. Fino alla missiva carica di presupposte «violazioni del codice delle obbligazioni», ora in attesa di verifica formale. Dalle «ore di lavoro gratis» all'ansia da prestazione «inflitta»; dal «mobbing aziendale» alle «umiliazioni»; poi «spionaggio, segreti, ricatti, turn over sospetto».

Realtà? Esagerazione? «Dico solo la verità, nessuno riuscirà a smentirla», garantisce il mittente, sia pur consapevole di metterci «tanto sentimento» senza, dice, volere nulla in cambio. Solo «giustizia. Non per me, ma per il futuro del nostro Paese. Una volta era diverso, se anche un'azienda grossa e quotata si comporta così, dove finirà la nostra economia? La Svizzera e il Ticino, in questo modo, dove credono di arrivare?».

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COMMENTI
 

Mag 6 anni fa su tio
La differenza tra il 2006 e oggi sta nell'introduzione della libera circolazione avvenuta nel 2007, tutto qui. Il prima e il dopo 2007 sono due universi differenti ... non ci sono paragoni possibili. Inoltre nel 2008 c'è stata una crisi mondiale della banche che ha contribuito a dare origine alle attuali restrittive visioni del segreto bancario e delle politiche di sicurezza finanziaria, dove il profitto è il solo "valore" accettabile.

pinkyglasses 6 anni fa su tio
Risposta a Mag
Giusto. Ottima analisi realistica e concisa.

valgrono 6 anni fa su tio
Apparentemente diventa moda questo comportamento manageriale. "Vittime" difendetevi ! Non guardare e subire. Passare a l'azione per fare valere i propri diritti. Vale la pena !! http://www.tio.ch/estero/cronaca/1234192/umilia-i-dipendenti fannulloni imprenditore-a-process o

neuropoli 6 anni fa su tio
Ho lavorato per il CS da gennaio 1995 a fine gennaio del 2006. Forse le cose ora sono cambiare, ma con loro mi sono sempre trovato bene. Mi hanno sempre trattato con rispetto, soprattutto nella mia lunga permanenza e Zurigo. Da febbraio 2006 ho voluto cambiare per ritornare a lavorare in Ticino e la banca per cui lavoro ora non ha proprio niente a che vedere. Tutti quelli che mi domandano rispondo sempre: "meglio tirar carrelli alla Migros!" Il nome della banca meglio che non lo dico, comunque è nota per emissioni di carte di credito ed è l'unica banca in Svizzera che lavora il 2 di gennaio (che è assurdo visto che la BNS è chiusa).

valgrono 6 anni fa su tio
Risposta a neuropoli
Beh ho molti famigliari e amici che lavorano/lavoravano per il CS e ti dico che hai ragione per quanto riguardano gli anni 95-06 che conoscevi. La differenza ai tempi ovunque nelle aziende, lo stile di conduzione era imprenditoriale e di conseguenza ognuno si sentiva responsabile verso la propria azienda. Oggi tutto si è ridotto a una conduzione manageriale, ciò significa, esclusivamente ristretto al proprio campo di attività. Ora mi diranno gli economisti: vedi i guadagni che si generano! Ed io risponderò sempre: vedi le persone che stanno male e si ammalano.

tip75 6 anni fa su tio
anche i clienti ne risentono, se chiedete a loro vi renderete conto che il credito svizzero è peggio di una banca del bangladesh, i servizi sono decaduti totalmente e le persone competenti che lavoravano presso di loro da anni liquidate come se niente fosse

pinkyglasses 6 anni fa su tio
Risposta a tip75
Esattamente. Ombudsman, i clienti possono rivolgersi a loro per ogni segnalazione

lui63 6 anni fa su tio
Risposta a tip75
Le aziende importanti di questo paese possono fare tutto questo e molto altro. Poi comunque chi paga sono i dipendenti visto che i presunti direttori si aumentano i bonus. Ai dipendenti rimane solo la possibilità di cambiare il posto di lavoro se lo trovano....

pinkyglasses 6 anni fa su tio
Risposta a lui63
Errato. Lottare. Uniti. Ma la paura è più grande se si è soli. E ci vuole comunque una persona con le conoscenze giuste per dare la prima spinta. Il posto di lavoro purtroppo è un miraggio in molti, troppi, casi. Lottare per quello che si ha. Perché perderlo per colpe proprie è un conto, ma perderlo ingiustamente o a causa dell'abuso di potere o, peggio ancora, abuso d'illegalita', non solo è da punire, ma deve essere da esempio. Stato di diritto e di doveri. DIRITTO.

pinkyglasses 6 anni fa su tio
Risposta a lui63
Però capisco la tua posizione... e mi irrita ancora di più, tutte queste situazioni sono ingiuste. Leggendo l'articolo stamattina mi sono quasi commosso. Stessa sensazione avuto durante un programma televisivo rsi in cui avevano intervistato un impiegato silurato dopo 20 anni di servizio in una grande banca con sede in Ticino. Stiamo parlando di persone singole o di famiglie intere rovinate e comunque da aiutare a restare unite e nn grazie alla disoccupazione o all'assistenza. È inaccettabile. No all'Abuso di Potere. Su qualsiasi fronte o settore e a sfavore di chiunque lavori in modo onesto. Qui non c'è razza, provenienza o rango sociale che tenga.

Mag 6 anni fa su tio
Ritengo che chi subisce ingiustizie, maltrattamenti o mobbing sul suo posto di lavoro e per paura di perdere posto e salario non fa nulla in merito e non denuncia i fatti, non ha capito che dignità e rispetto reciproco sono più importanti del suo lavoro, perché sono "l'humus" su cui si basa la vita sociale. Fintantoché datori di lavoro approfittatori e sfruttatori troveranno dei dipendenti "pecore", questi loschi figuri potranno tranquillamente continuare a fare i loro porci comodi. Ancor una volta non si può fare altro che citare il detto: "chi è causa del suo mal, pianga se stesso!"

Pepperos 6 anni fa su tio
Sono anni che non ho più relazioni con questa Banca ( prossima al fallimento ).

pinkyglasses 6 anni fa su tio
Risposta a Pepperos
Fallimento? Figuriamoci. E fondi Avs per cosa li useranno? Ubs è stata salvata quindi avanti tutta, salviamo il prossimo. E a noi chi ci salva? Ci leccheremo le ferite, anzi, sarà una proficua eredità che lascermo ai nostri figli, ai nostri nipoti e via dicendo.

lui63 6 anni fa su tio
Buongiorno a tutti, Il grosso problema è che la legge in Svizzera è dalla parte del datore di lavoro e non tutela il lavoratore. Questo l'ho vissuto direttamente sulla mia pelle. Io dopo 23 anni di lavoro presso Mikron, dopo varie malversazioni, sono stato messo alla porta come un delinquente. 1) Possono licenziare senza specificare la motivazione. 2) La motivazione del licenziamento può non rispecchiare la verità. 3) Mi hanno fatto un certificato di lavoro di 2 righe. Il Sig. x ha iniziato il ... e terminato il ... e altre cose che sarebbe troppo lungo da approfondire. Per di più bisogna avere o trovare un avvocato che sia veramente dalla parte del cliente non certo come il mio.... Comunque bisogna cercare di denunciare questa mattanza Buona fortuna

valgrono 6 anni fa su tio
Risposta a lui63
Il "piccolo" cittadino non conosce tutti i mezzi a disposizione, ma sono certo che se tutti si difendessero anziché tacere, le cose cambierebbero di sicuro. Chi tace diventa complice del carnefice e legittima il suo agire, di conseguenza elimina da solo il proprio diritto e incoraggia il carnefice di agire ancora in modo più brutale.

Pepperos 6 anni fa su tio
Risposta a lui63
Due righe. Ti nego la possibilità di trovare un nuovo impiego!!!! Meglio che non mi dilungo....

Mag 6 anni fa su tio
Risposta a lui63
Si in effetti il CO è garantista nei confronti del datore di lavoro, ma non ritengo che questo sia un problema. Il problema sono sempre le persone con cui si ha a che fare: ci sono brave persone e "cattive" persone. Se come dipendente hai un "cattivo" datore di lavoro (il che include nepotisti, approfittatori, sfruttatori, mistificatori, avidi ed oltremodo egoisti/egocentrici, ecc.) non puoi aspettarti di essere trattato meglio degli altri; prima o poi anche tu finirai nelle sue trame. Sicuramente questo tipo di datore di lavoro userà il CO per fare i suoi comodi (chi possiede una pistola può usarla bene o male, vero?). Continuare a lavorare per un tale sordido individuo in quanto la legge lo garantisce, non farebbe del dipendente una persona migliore del suo "cattivo" datore di lavoro. Ritengo che il CO non abbia colpe in questo tipo di problemi sul lavoro, ma che le colpe ricadono sempre su chi accetta di lavorare per tali individui. Se nessuno volesse lavorare per un datore di lavoro che non fosse un individuo esemplare, quanti "cattivi" datori di lavoro esisterebbero? Che i dipendenti siano frontalieri o residenti non fa differenza, la differenza la fanno le persone che NON girano la testa dall'altra parte. La pressione per tenere le cose a posto va principalmente esercitata in maniera "orizzontale" da tutti.

valgrono 6 anni fa su tio
Risposta a Mag
Esatto, ben detto! Non è l'azienda la cattiva azienda anche se una può essere migliore dell'altra. Vanno rimossi e/o sanzionati gli individui all'interno che nuocono con il loro comportamento all'azienda stessa e a tutta l'economia, appunto non rispettando delle leggi e sfruttando la loro posizione dominante, insomma semplice abuso di potere!

pinkyglasses 6 anni fa su tio
Risposta a valgrono
Da quanto evince l'assunzione di frontalieri è solo l'apice del tutto. Ma dagli articoli di mesi fa (dati comunque ufficiali e sostenuti da una causa sindacale) div residenti sono stati silurati e 'minacciati' se non risultati dimissionari volontari. Io non so voi, ma questa è coercizione ed è illegale su tutti i fronti. E i frontalieri, appena non saranno più all'altezza, verranno trattati ancora peggio in quanto meno tutelati sul fronte (dis)occupazionale. E come detto, l'illegalita' va denunciata in quanto PUNIBILE dalla LEGGE. E questo è nell'intetesse dei residenti, dei clienti e, anche se in misura più ridotta, anche dei frontalieri.

Mag 6 anni fa su tio
Risposta a valgrono
Siamo tutti sulla stessa barca; se rendi meno forte un marinaio trattandolo male, poi dovrai lavorare di più per sopperire al suo malcontento e/o poca produttività e questo accade anche se chi viene sfruttato non è consapevole di esserlo. E' davvero incredibile la stupidità di chi approfitta e abusa; sono persone frustrate dalla loro stessa inettitudine, pochezza e idiozia.

pinkyglasses 6 anni fa su tio
Ottimo... noi ticinesi ringraziamo! Assurdo. Abbiamo fior fior di persone valide in disoccupazione e che presto o tardi finiranno in assistenza e le 'nostre' banche mondiali svizzere cosa fanno? Assumono frontalieri. Complimenti vivissimi. Interessante come argomento per le prossime votazioni, vero amici politici? 'Agire' vale anche per voi.

pinkyglasses 6 anni fa su tio
Complimenti. Denunciare gente, denunciare. È l'unico modo che si ha per cercare perlomeno di avere Giustizia. La Legge c'è e garantisce un diritto basilare: difendersi anche da chi la schiaccia o ci schiaccia ingiustamente. Agire, la paura e il silenzio sono la fine della nostra tanto osannata Democrazia. E non bisogna distruggere i colossi, ma fermare chi abusa del proprio Potere!

valgrono 6 anni fa su tio
Risposta a pinkyglasses
Fra l'altro ho saputo che già quasi il 25% dell'effettivo è stato sostituito da frontalieri. E dove sono i domiciliati? Dobbiamo pagarli noi con le tasse perché sono in disoccupazione ed in assistenza. Ma questo ormai tutto è legale! Ma non è etico per nulla, fa schifo.

pinkyglasses 6 anni fa su tio
Risposta a valgrono
Valgrono ma è verificabile quanto asserisci? Perché sarebbe davvero vergognoso.

valgrono 6 anni fa su tio
Risposta a pinkyglasses
Certo che è verificabile, basta piazzarti davanti alla banca e quando la gente va a casa la sera, vedi bene la targa dell'auto VA, CO magari MI. Ma ci sono mille modi per verificarlo! Io spero solo che qualcuno vada dal procuratore pubblico per esporre la denuncia, visto che apparentemente il CS non è in grado di condurre un'indagine imparziale, altrimenti non saremo qui a commentare queste cose tristi.

Frankeat 6 anni fa su tio
Risposta a valgrono
Quindi tu parli del 25% perché l'hai verificato contando le targhe fuori dagli uffici o perché ci lavori e lo vedi di persona?

valgrono 6 anni fa su tio
Risposta a Frankeat
Chi è inserito bene nel tessuto sociale ticinese, ha mille modi per ottenere le informazioni necessarie.

Frankeat 6 anni fa su tio
Risposta a valgrono
Quindi, come l'hai ottenuta questa percentuale?

pinkyglasses 6 anni fa su tio
Risposta a Frankeat
Qsta insistenza perché lavoro al credit suisse o per? Credo tu possa informarti tranquillamente presso il sindacato. Se siamo arrivati a chiedere 'prima i nostri' non è il punto percentuale che cambia. Ma il dato è solo un dettaglio che aggrava ulteriormente la situazione, visto il contenuto dell'articolo.

valgrono 6 anni fa su tio
Risposta a Frankeat
Beh calcolando e contando le targhe svizzere e quelli dei frontalieri. Scherzi a parte. Non devo rivelare i miei segreti in un blog pubblico :-))).

pinkyglasses 6 anni fa su tio
Risposta a Frankeat
Sono azionista del cs e ho il diritto di sapere se la 'mia' banca impiega personale frontaliero dopo aver lasciato a casa mesi fa una decina di domiciliati su cui ha investito in formazione anche i MIEI soldi. E posso essere anche libero di indagare su una cosa simile.

Frankeat 6 anni fa su tio
Risposta a pinkyglasses
Non so quanti e quali diritti può vantare un azionista del CS nei confronti della Direzione e suppongo che ci siano diversi tipi di azioni con diritti diversi (ma potrei anche sbagliari su questo punto).

valgrono 6 anni fa su tio
Risposta a Frankeat
Il piccolo azionista non può fare niente, tranne che parlarne in pubblico in modo ufficiale all'assemblea generale della ditta. Comanda sempre chi ha la maggioranza ed è risaputo che il CS ha una struttura unica e delicata a livello mondiale in paragone ad altre aziende. Sono soli 3 maggior azionisti che comandano tutto. E si vede che per loro va bene, basta che le cifre siano verdi, poi se sono raggiunte in modo discutibili, non gliene frega niente.

Frankeat 6 anni fa su tio
Risposta a valgrono
Non ho detto che devi rivelare i tuo segreti. Te l'ho chiesto solo perché spesso la gente spara notizie "per sentito dire" e volevo saperne di più sulla fonte di questo 25%. Un po' come quelli che dicono "Lo dice la Legge" ma quando gli chiedi di dirti quale articolo di quale Legge, rimangono muti. Non dico che sia il tuo caso, perché non lo so, ma volevo solo assicurarmi, per mio "piacere" personale, che la cifra fosse corretta o il più vicino possibile alla realtà. Che poi sia il 20% o il 25% , non cambia la sostanza. Ma magari in realta è il 2.5% o il 35% e allora l'argomento prendere un'altra piega.

valgrono 6 anni fa su tio
Risposta a Frankeat
Fidati, le cifre sono corrette, la fonte è segreta :-))).

valgrono 6 anni fa su tio
Ancora questo caso del CS di Chiasso! Si trascina da un po' di tempo. Ma per arrivare ad una denuncia bisogna già avere del "materiale che scotta". Non capisco che nel 2018 una grande azienda non è capace di gestire le questioni del personale in modo corretto dal lato giuridico ed etico, onde evitare tutti questi problemi. Affaire à suivre.

valgrono 6 anni fa su tio
Ancora questo caso del CS di Chiasso! Si trascina da un po' di tempo. Ma per arrivare ad una denuncia bisogna già avere del "materiale che scotta". Non capisco che nel 2018 una grande azienda non è capace di gestire le questioni del personale in modo corretto dal lato giuridico ed etico, onde evitare tutti questi problemi. Veramente strano. Affaire à suivre.
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