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STATI UNITI At&t e Time Warner, il matrimonio non s'ha da fare

21.11.17 - 07:38
Le autorità statunitensi bloccano la fusione verticale e spianano la strada a una lunga battaglia legale in quello che si preannuncia uno dei maggiori casi antitrust della storia americana
Keystone
At&t e Time Warner, il matrimonio non s'ha da fare
Le autorità statunitensi bloccano la fusione verticale e spianano la strada a una lunga battaglia legale in quello che si preannuncia uno dei maggiori casi antitrust della storia americana

NEW YORK - Le autorità statunitensi bloccano le nozze fra At&t e Time Warner, e spianano la strada a una dura e lunga battaglia legale in quello che si preannuncia uno dei maggiori casi antitrust della storia americana.

At&t critica duramente la decisione del Dipartimento di giustizia, definendola «contro ogni logica», «inspiegabile» e i «radicale divergenza» rispetto ai precedenti del passato. È infatti una delle prima volte che le autorità bloccano una fusione verticale come quella fra At&t e Time Warner: nel 2011 quella simile fra Comcast e NBCUniversal era stata approvata dall'amministrazione dell'allora presidente Barack Obama.

Le polemiche sono immediate sulla decisione dell'antitrust americano: in molti la bollano come una mossa politica dettata dal presidente Donald Trump e dalla Casa Bianca. L'unione riguarda infatti anche la Cnn, la rete nemica di Trump che l'ha ribattezzata Clinton News Network.

Un accordo che preveda una eventuale cessione della Cnn «non è un punto di partenza», afferma l'amministratore delegato di At&t, Randall Stephenson, definendo il caso della Cnn «l'elefante nella stanza». Stephenson ammette di non sapere se la bocciatura sia legata alla Cnn. Secondo indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, le autorità americane - sotto pressione di Trump - avevano chiesto ad At&t e Time Warner la vendita della Cnn per ottenere il via libera alle nozze.

Il Dipartimento di Giustizia però assicura: non c'è stata alcuna interferenza di Trump o della Casa Bianca. L'azione legale per bloccare il matrimonio da 85 miliardi di dollari (83 miliardi di franchi al cambio attuale) è stata presentata perché l'unione ''danneggerebbe i consumatori facendo salire le bollette mensili'' e limiterebbe l'innovazione, spiegano le autorità statunitensi dicendosi fiduciose di poterla spuntare in tribunale anche senza l'appoggio dei singoli stati americani. Finora infatti nessun procuratore generale statale si è unito alla causa.

Dura la reazione di At&t. «Le fusioni verticali come questa sono approvate di routine perché si traducono in benefici per i consumatori senza rimuovere competitor dal mercato. Non vediamo ragioni sul perché questa fusione debba essere trattata diversamente» spiega At&t. «Fortunatamente il Dipartimento di giustizia non ha l'ultima parola. Abbiamo fiducia nel fatto che la Corte respingerà le rivendicazioni del governo e consentirà questa fusione», aggiunge. La battaglia in tribunale per salvare le nozze da 85 miliardi di dollari si preannuncia dura e una eventuale vittoria di At&t potrebbe aprire a cause simili a cascata.

L'industria dei media segue passo passo gli sviluppi della battaglia, che rappresenta il primo banco di prova dell'amministrazione nell'antitrust. L'esito potrebbe avere un impatto sul "risiko" in corso, con Rupert Murdoch che valuta la cessione di parte degli asset di 21st Century Fox. Fra i papabili candidati Comcast, Verizon e Walt Disney.

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