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STATI UNITI«Google paga meno le donne rispetto agli uomini»

14.09.17 - 21:49
Tre ex dipendenti hanno fatto causa al motore di ricerca accusandolo di discriminazione
Keystone
«Google paga meno le donne rispetto agli uomini»
Tre ex dipendenti hanno fatto causa al motore di ricerca accusandolo di discriminazione

NEW YORK - Google discrimina sistematicamente le donne, pagandole meno degli uomini. È l'accusa mossa nei confronti di Mountain View da parte di tre ex dipendenti che fanno causa al motore di ricerca, e cercano per la loro azione legale lo status di class action. Per Google si tratta di un duro colpo dopo lo scandalo dell'ingegnere licenziato per il manifesto sessista.

Ma si tratta di un duro colpo anche per la liberal Silicon Valley, con le cause per discriminazione e molestie che aumentano quasi di giorno in giorno. Nel 2015 un'azione legale è stata avanzata contro Microsoft e Twitter, accusate da alcune donne ingegneri di favorire gli uomini nelle promozioni. Nello stesso anno la cultura maschilista della Silicon Valley era stata smascherata da Ellen Pao, protagonista del processo contro Kleiner Perkins Caufield & Byers. Ci sono poi i ripetuti scandali a Uber e il caso, l'ultimo in ordine temporale, di Social Finance: l'amministratore delegato della start up ha lasciato dopo le ripetute azioni legali per molestie sessuali e per pratiche di lavoro scorrette nella societa'.

A puntare il dito contro Google sono Kelly Ellis, Holly Pease e Kelli Wisuri. «Esco allo scoperto per cercare di correggere il problema pervasivo di pregiudizio di genere all'interno di Google» dice Ellis, che ha lasciato Mountain View dopo l'assunzione di ingegneri uomini con esperienza simile per posizioni più pagate mentre a lei era stata negata la promozione. Il nodo dei salari discriminanti era già emerso nei mesi scorsi nel corso di un'indagine di routine del Dipartimento del lavoro, che aveva rinvenuto sostanziali differenze nei salari fra donne e uomini.

Google in qualità di contractor federale è oggetto di indagini periodiche per accertare il rispetto delle norme che vietano la discriminazione fra i dipendenti. Google aveva respinto seccamente le accuse, sostenendo che le sue analisi interne non avevano rinvenuto alcuna disparità e accusando il Dipartimento del Lavoro di non aver fornito alcun dato o condiviso la metodologia con cui era arrivato alle sue conclusioni.

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