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BELGIOI robot del futuro? Saranno senza forma

12.09.17 - 17:57
Dotati di 'sistema nervoso' e cervello, potranno unirsi per prendere qualsiasi aspetto e fare qualsiasi cosa
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I robot del futuro? Saranno senza forma
Dotati di 'sistema nervoso' e cervello, potranno unirsi per prendere qualsiasi aspetto e fare qualsiasi cosa

BRUXELLES - Neanche nei film di fantascienza sono arrivati ad immaginarli, eppure nel prossimo futuro i robot potrebbero essere così: dotati di 'sistema nervoso' e cervello, senza una forma né una funzione particolare, ma capaci di unirsi per prendere qualsiasi aspetto e fare qualsiasi cosa.

È la strada aperta dall'esperimento dell'Università libera del Belgio, coordinato dall'italiano Marco Dorigo, e descritto sulla rivista Nature Communications.

I ricercatori hanno realizzato dei minuscoli robot modulari, capaci di auto-assemblarsi e assumere qualsiasi forma unendosi, rovesciandosi e auto-riparandosi, mentre conservano pieno controllo senso-motorio, a seconda del compito da svolgere. «Ogni robot da solo è autonomo e capace di attaccarsi all'altro. Per muoverli, abbiamo immaginato che ognuno avesse un proprio sistema nervoso e cervello», spiega all'agenzia italian ANSA Dorigo.

Quando due robot si attaccano, «uno dei due cede il controllo all'altro, passando al suo cervello le informazioni per fargli controllare il suo corpo. Il robot in questo modo cresce di dimensioni, ma c'è un unico cervello a comandare e un solo sistema nervoso virtuale», continua. I robot scelgono da soli la forma e le dimensioni adatte al compito da svolgere o l'ambiente in cui si trovano. Riescono persino ad auto-ripararsi rimuovendo o sostituendo le parti malfunzionanti, e possono trovare, sollevare e muovere oggetti, come mattoni. Ogni componente del 'corpo collettivo' ricavato mantiene conoscenza del proprio corpo e degli altri attaccati. E quando uno si stacca, si rigenera il suo cervello e sistema nervoso.

La tecnologia è stata provata su 10 unità, ma secondo i ricercatori si può arrivare facilmente a numeri più grandi. «Il prossimo passo sarà applicare la tecnica a sistemi più complessi, senza la necessità del contatto fisico tra un robot e l'altro. Penso a un gruppo di droni che collaborano o di macchine autonome che si aggregano in gruppi controllati da sistemi nervosi virtuali. È come se si formasse un insieme di persone con una gerarchia, dove uno prende le decisioni e gli altri devono eseguirle», conclude Dorigo.

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