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STATI UNITII mercati scommettono su una nuova caduta del dollaro

10.09.17 - 18:52
La soglia minima dal 2015 toccata venerdì rispetto alla moneta unica europea (-14% da inizio anno a quota 1,2), che ha allarmato anche la Bce, potrebbe così essere superata nei prossimi giorni
Keystone
I mercati scommettono su una nuova caduta del dollaro
La soglia minima dal 2015 toccata venerdì rispetto alla moneta unica europea (-14% da inizio anno a quota 1,2), che ha allarmato anche la Bce, potrebbe così essere superata nei prossimi giorni

NEW YORK - L'indebolimento del dollaro, specie verso l'euro, visto negli ultimi mesi e in particolare negli ultimi giorni non sembra destinato a terminare e molti sul mercato scommettono anzi su un suo peggioramento.

La soglia minima dal 2015 toccata venerdì rispetto alla moneta unica europea (-14% da inizio anno a quota 1,2), che ha allarmato anche la Bce, potrebbe così essere superata nei prossimi giorni visto che molti hedge fund, come riportano i dati Reuters e della commodty futures trading commission, stanno puntando su ulteriori ribassi delle quotazioni.

Nei prossimi giorni i dati sull'inflazione Usa (attesa in lieve rallentamento) che verranno diffusi giovedì potrebbero fornire qualche elemento di certezza in più su uno degli aspetti che maggiormente ha messo in crisi le quotazioni del dollaro: il percorso di rialzo dei tassi della Fed Usa. Nelle ultime settimane, complice un andamento dei prezzi non brillante, dalla banca centrale Usa sono arrivati segnali non univoci sul sentiero di aumento dei tassi e i mercati hanno reagito di conseguenza. Inoltre sempre negli Stati Uniti gli investitori cominciano a dubitare sulla capacità dell'amministrazione Trump di varare le misure sul fronte economico come la detassazione degli investimenti. Ad aumentare la volatilità ci hanno pensato poi fattori esterni: il confronto con la Corea del Nord e da ultimo gli uragani.

Ma la forbice del dollaro verso l'euro si è allargata anche sul lato al di qua dell'Atlantico e per ragioni dovute più strettamente all'Eurozona. Non a caso il passivo del dollaro verso le altre monete mondiali è minore (-7,8% verso lo yen, 7,5% verso lo Yuan ad esempio). In primis per il surplus di bilancia corrente dell'Eurozona che resta elevato specie verso gli Stati Uniti, per la fine del rischio di implosione dell'area e infine per l'accelerazione della crescita del Pil.

Sulla forza dell'euro la Bce e il suo presidente Mario Draghi nei giorni scorsi hanno manifestato una certa preoccupazione sebbene abbiano fatto capire che un certo apprezzamento sia inevitabile sorprendendo chi si attendeva parole più nette. Da Francoforte si attendono poi indicazioni più chiare sul ritiro delle misure del Qe che avverrà comunque in maniera graduale. Un euro forte, viene rilevato, allenta le pressioni sui prezzi ostacolando così gli obiettivi della banca centrale.

E così alcuni analisti e operatori stimano un dollaro "in caduta libera" nelle prossime settimane che potrebbe toccare nuovi minimi.

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