Gli operatori del settore guardano al futuro. Con il sopravvento delle autovetture elettriche si venderà molto meno carburante. Che succederà?
LUGANO - Come sarà il distributore di benzina di domani? «Nel breve-medio termine non cambierà molto». Parola di Sabine Schenker, portavoce di Coop Mineralöl, contattata telefonicamente questa mattina per capire in che modo la società che rappresenta, ma anche Migrolino, Shell, Tamoil e tutte le altre società di vendita di carburanti si stanno preparando al futuro. Il tema può sembrare bizzarro, ma è di stretta attualità. I Verdi tedeschi, infatti, chiedono la fine dei veicoli a motore entro il 2030. Se poi consideriamo la svolta energetica (da noi in Svizzera, per la verità, molto dilatata nel tempo) e la fine del nucleare, allora ecco che, presi dallo slancio della mobilità elettrica, ci si lascia andare all'immaginazione.
Molto più di un distributore di benzina - Anche perché un distributore di carburante è molto di più che un pieno di benzina: è anche un negozio, un tabaccaio, un bar. Un posto in cui potersi incontrare e che svolge, sotto molti punti di vita, una funzione di aggregante sociale.
«I distributori di benzina non spariranno» - Tuttavia, a chi si immaginava uno stravolgimento in tempi brevi, dovrà ricredersi. «I distributori di benzina non spariranno», ha assicurato Manuel Fuchs alla Badische Zeitung, portavoce della Total Deutschland, spiegando che i «modelli di commerciali cambieranno forma e che le «aziende offrono ulteriori fonti di energia, servizi e prodotti».
La colonnina di energia elettrica riuscirà a sostituire la vecchia pompa di carburante? - Ma ciò basterà? Se ci si immagina che se tra 20 anni le autovetture in circolazione saranno per la maggior parte a energia elettrica, sarà difficile commercializzare questa fonte per i distributori di benzina. Infatti le prese e le colonnine di corrente si trovano un po' ovunque e a che serviranno allora i distributori tradizionali? E come fare a colmare le performance delle pompe tradizionali che riescono a rifornire di carburante a 12 autovetture all'ora contro una colonnina di rifornimento corrente, molto più lenta nel ricaricare le batterie delle e-auto? Axel Thielmann, dell'Istituto Frauenhof per la ricerca nei sistemi innovativi di Karlsruhe, è ottimista. Secondo il fisico tedesco, contattato dal quotidiano tedesco, tra qualche anno le colonnine per autovetture elettriche riusciranno ad avere tempi di ricarica simili alle pompe di benzina tradizionali attuali.
L'ottimismo del "benzinaio" - Anche Stephan Zeiger, direttore della società dei distributori liberi, conosciute anche come "pompe bianche", si dice ottimista. Egli infatti ritiene che i veicoli elettrici puri non diventeranno il mezzo di trasporto principale nella mobilità individuale. Secondo Zeiger, l'attuale rete di energia elettrica a disposizione non è sufficiente per l'enorme fabbisogno che si creerebbe con la messa in circolazione di milioni di automobili elettriche. In tutti i casi si punta sulla tecnologia ibrida, in cui si combinano le caratteristiche del motore tradizionale con quello elettrico. «Sono auto che consumano meno benzina, ma che comunque ne necessitano sempre un po'».
Verso il futuro - Sotto il punto di vista della diversificazione dell'offerta energetica, i distributori si stanno comunque già muovendo. A gas, metano e idrogeno saranno affiancate sempre più colonnine di ricarica elettrica sempre più performanti. Ma non solo. L'offerta dei negozi verrà ampliata, con ulteriori servizi e prodotti. Come detto, il distributore di benzina assumerà quindi un ruolo importante di ritrovo. «Stiamo già guardando al futuro. Ad iniziare della pompa di carburante ad idrogeno inaugurato a Hunzenschwil, nel Canton Argovia», ha assicurato Schenker, la portavoce di Coop Mineralöl.