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ZURIGOUBS: cala l'utile netto nel terzo trimestre

28.10.16 - 07:11
827 milioni di franchi negli ultimi tre mesi
UBS: cala l'utile netto nel terzo trimestre
827 milioni di franchi negli ultimi tre mesi

ZURIGO - Confrontata con una difficile situazione dei mercati UBS ha registrato nel terzo trimestre di quest'anno un utile netto in calo del 60% su base annua a 827 milioni di franchi. Lo ha comunicato oggi il numero uno bancario elvetico.

Nel terzo trimestre del 2015 - quando l'utile netto si era attestato a 2,068 miliardi di franchi - UBS aveva beneficiato di un credito d'imposta di 1,3 miliardi di franchi che aveva favorito i risultati, mentre nel periodo luglio-settembre di quest'anno l'onere fiscale netto è stato di 49 milioni, precisa la banca nella nota.

L'utile ante imposte del periodo in rassegna è migliorato progredendo dell'11% su base annua a 877 milioni di franchi, mentre rettificato si è attestato a 1,3 miliardi di franchi, in crescita del 33%. Quali fattori straordinari UBS annovera spese di ristrutturazione di 444 milioni di franchi.

Da parte loro i ricavi si sono contratti del 2% a 7,03 miliardi di franchi e i costi d'esercizio sono nell'insieme diminuiti del 4% a 6,15 miliardi di franchi: la banca sino al 30 settembre ha realizzato una riduzione dei costi netti annualizzata di 1,5 miliardi. Questo risultato rappresenta un miglioramento rispetto agli 1,4 miliardi del trimestre precedente e la società si avvicina al traguardo di 2,1 miliardi fissato per fine 2017. Il gruppo - si legge nella nota - continuerà ad adottare le misure necessarie per compensare i costi regolamentari più alti del previsto.

Nonostante la flessione, la performance d'insieme del numero uno bancario elvetico - ad eccezione dell'utile netto - ha ampiamente superato le attese degli analisti: consultati dall'agenzia finanziaria Awp essi prevedevano in media ricavi di 6,87 miliardi di franchi, un risultato ante imposte di 666 milioni e un utile netto di 835 milioni.

Il segmento della gestione patrimoniale, Wealth Management, ha registrato una robusta raccolta di denaro netta pari a 9,4 miliardi di franchi, trainata dagli afflussi netti nella regione Asia-Pacifico e in Europa, grazie alla quale ha potuto assorbire i deflussi transfrontalieri e mantenere la focalizzazione sulla qualità. L'utile ante imposte rettificato è stato di 643 milioni, in ribasso di 55 milioni rispetto al terzo trimestre 2015. Tenuto conto dell'attività moderata dei clienti UBS giudica il risultato solido.

La banca si mostra particolarmente soddisfatta riguardo ai risultati della divisione gestione patrimoniale Wealth Management Americas che ha conseguito un utile ante imposte rettificato record di 367 milioni di dollari, un aumento di 80 milioni rispetto al terzo trimestre 2015. Il dato che riflette proventi netti da interessi e proventi netti ricorrenti da commissioni record, così come costi operativi più bassi. L'afflusso di denaro fresco ha raggiunto gli 800 milioni.

Per quanto riguarda l'Investment Banking, questa divisione ha archiviato un utile ante imposte rettificato di 342 milioni di franchi rispetto ai 614 milioni del terzo trimestre 2015, pur continuando a gestire con prudenza i rischi, le spese e le risorse.

UBS sostiene di aver mantenuto la sua solida base di capitale con un coefficiente patrimoniale CET1 ad applicazione integrale del 14,0% e un indice di leva finanziaria CET1 ad applicazione integrale del 3,45%. Gli attivi ponderati in funzione del rischio si sono incrementati 3 miliardi di franchi rispetto al trimestre precedente, attestandosi a quota 217 miliardi, a seguito della crescente regolamentazione attesa.

Nel periodo in rassegna UBS ha costituito riserve per rischi giuridici di 419 milioni di franchi per un totale di 2,98 miliardi a fine settembre. L'istituto non fornisce alcuna nuova indicazione sui numerosi contenziosi in corso.

«Abbiamo messo a segno un'ottima performance in tutte le nostre attività nonostante gli effetti stagionali e il contesto di persistenti difficoltà sul fronte macroeconomico, geopolitico e di mercato», ha affermato il Ceo Sergio Ermotti, citato nella nota.

Per quel che riguarda il prosieguo dell'anno, UBS sottolinea il peso dell'incertezza macroeconomica e la conseguente avversione al rischio dei clienti. Inoltre, i tassi d'interesse negativi o inferiori alle attese continuano a rappresentare un ostacolo.

Gli azionisti dovrebbero beneficiare nel 2016 di un dividendo ordinario di 0,60 franchi per azione. «Nessun cambiamento nella politica di dividendo è prevista e il nostro obiettivo è mantenuto ha detto Ermotti all'Awp a margine della presentazione dei risultati trimestrali». Il Ceo ritiene che la riduzione dei costi a 2,1 miliardi dovrebbe essere raggiunta nel 2017: «Concentriamo i nostri sforzi per raggiungere il target di economie nette», ha detto.

 

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