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GERMANIACifre rosse per Volkswagen nel terzo trimestre

28.10.15 - 09:39
Si sentono le conseguenze dello scandalo Dieselgate: la perdita è di un 1,67 miliardi
Cifre rosse per Volkswagen nel terzo trimestre
Si sentono le conseguenze dello scandalo Dieselgate: la perdita è di un 1,67 miliardi

WOLFSBURG - La prima frustata del Dieselgate, Volkswagen l'avverte sui dati del terzo semestre del 2015, registrando una perdita netta di 1,67 miliardi di euro e un'operativa di 3,48 miliardi. È il primo semestre in rosso dopo 15 anni. I numeri dicono anche che i ricavi si sono attestati a 51,5 miliardi, una crescita del 5,3%, al di sopra delle attese, circostanza che ha contribuito al sorprendente balzo in avanti delle azioni Vw alla borsa di Francoforte.

Ma è stata una delle poche notizie buone della giornata. Motivo principale della perdita nel terzo trimestre è l'accantonamento da parte di Vw di 6,7 miliardi per fronteggiare le prime conseguenze operative dello scandalo, una somma che gli esperti giudicano assolutamente non sufficiente a coprire tutti i costi che verranno.

E dopo Vw, è toccato anche a Porsche tagliare le stime per il 2015: la casa di Stoccarda si attende un utile operativo netto dopo le tasse tra 800 milioni e 1,8 miliardi. Le stime precedenti prevedevano utili fra 2,8 e 3,8 miliardi.

È un momento delicato, sottolineato anche dal fatto che il nuovo ceo, Matthias Mueller, sia voluto intervenire personalmente, con una conferenza telefonica, per commentare i dati del trimestre. Mueller, che poi è partito con una delegazione di quasi 20 imprenditori per il viaggio di Stato di Angela Merkel in Cina, mercato decisivo per Vw, ha colto l'occasione per illustrare un piano strategico in 5 punti, con il quale riconquistare la fiducia dei clienti e riportare al successo Volkswagen.

Priorità assoluta andrà all'aiuto ai proprietari delle auto coinvolte nello scandalo. Poi, spazio al chiarimento sulle responsabilità della manipolazione: "Dobbiamo tirar fuori la verità e prenderne lezione", ha detto il ceo.

Altri due punti riguardano direttamente il corpo dell'azienda, che subirà una vera e propria ristrutturazione, attraverso le misure di risparmio già annunciate nei giorni scorsi e l'introduzione di processi decentrati di decisione e produzione, che renderanno le marche controllate e i distretti regionali più autonomi rispetto al centro.

Mueller ha poi promesso una vera e propria rivoluzione culturale nello spirito di Volkswagen, con una particolare attenzione a un nuovo clima di lavoro e una maggiore sensibilità da parte del management: "Abbiamo bisogno di una cultura della franchezza e della cooperazione", ha insistito, impegnandosi a instaurare in azienda un clima collegiale che richiederà più coraggio, creatività e imprenditorialità.

A completare il rilancio, il potenziamento degli obiettivi per il futuro, con la creazione di una vera e propria agenda 2025 che privilegi la qualità alla quantità. "Piuttosto che vendere 100.000 vetture in più della concorrenza, dobbiamo puntare a una crescita qualitativa", ha concluso. In otto mesi la strategia 2025 dovrà essere riempita di progetti concreti: a metà del prossimo anno, Mueller vuol convincere tutti che Volkswagen riprenderà a correre.

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