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SVIZZERALibera circolazione, la revoca farebbe diminuire il PIL dello 0,2%

03.02.15 - 12:16
Gli accordi bilaterali hanno avuto negli ultimi anni effetti in maggioranza positivi sull'economia svizzera, secondo il KOF
Foto Ti-Press
Libera circolazione, la revoca farebbe diminuire il PIL dello 0,2%
Gli accordi bilaterali hanno avuto negli ultimi anni effetti in maggioranza positivi sull'economia svizzera, secondo il KOF

ZURIGO - La revoca dell'accordo bilaterale con l'UE sulla libera circolazione delle persone provocherebbe un calo del PIL di 0,2 punti percentuali l'anno. Uno studio del KOF, il Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo, arriva inoltre alla conclusione che gli accordi bilaterali hanno avuto negli ultimi anni effetti in maggioranza positivi sull'economia svizzera.

L'immigrazione degli ultimi anni ha in particolare favorito l'incremento del cosiddetto "capitale umano", ha dichiarato Michael Siegenthaler, esperto del KOF per il mercato del lavoro, presentando lo studio intitolato "L'opzione bilaterale: il punto della situazione".

In base alle stime del KOF, dal 2002 al 2012 l'immigrazione dai paesi dell'UE e dell'AELS ha registrato una crescita lorda che ha interessato fra le 16'300 e le 26'200 persone (fra i 15 e i 64 anni d'età) l'anno.

Circa la metà dell'aumento è tuttavia stato compensato dall'assenza di immigrazione dai paesi terzi. L'incremento migratorio netto ha così riguardato fra le 10'000 e le 15'000 persone l'anno. L'obiettivo politico legato alla libera circolazione - ossia favorire l'immigrazione dai paesi dell'UE rispetto a quella da paesi terzi - è stato raggiunto, si legge nello studio del KOF.

Rispetto al periodo precedente all'accordo sulla libera circolazione, è peraltro aumentata l'immigrazione di manodopera più qualificata. Per le aziende svizzere, la libera circolazione ha comportato benefici come l'aumento della popolazione attiva e la crescita dei consumi e della produttività.

In base allo studio, l'espansione dell'offerta in termine di posti di lavoro non ha comportato un allontanamento in massa del personale già residente. L'immigrazione dall'Europa è stata in primo luogo motivata dall'aumento della domanda da parte delle aziende svizzere.

Dopo l'approvazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa è difficile dire come si presenterà il futuro. Un'indagine che il KOF ha realizzato presso le imprese svizzere nella primavera e nell'autunno 2014, mostra che "lo shock suscitato dall'approvazione dell'iniziativa ha già ora un'incidenza in maggioranza negativa" sugli investimenti e sulla creazione di nuovi posti di lavoro.

Alcune imprese hanno ridotto gli investimenti e altre li hanno spostati all'estero, ha dichiarato il direttore del KOF Jan-Egbert Sturm.

Una revoca degli accordi bilaterali avrebbe ripercussioni negative in particolare sul settore della costruzione di alloggi, avverte il KOF. L'apprezzamento del franco legato all'abolizione del tasso minimo di scambio con l'euro ridurrà molto probabilmente l'offerta di posti di lavoro, con un effetto di freno all'immigrazione. In questo contesto, una revoca degli accordi bilaterali non farebbe che compromettere ulteriormente l'attrattiva della piazza economica svizzera.

Ats

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