I profondi cambiamenti che stanno scuotendo il settore dei media, radio e TV comprese, non sono dovuti unicamente alla digitalizzazione, ma anche alle nuove abitudini dei consumatori.
La stampa quotidiana, locale, regionale ma anche nazionale, è la principale vittima, hanno rilevato gli esperti della Commissione, incaricata dal Consiglio federale. Essa si trova infatti a fare i conti con un calo di lettori e di annunci pubblicitari, senza disporre di modelli di commercializzazione sostenibili per quanto riguarda l'offerta di informazioni online.
Per garantire un'offerta dell'informazione ampia e variegata in tutte le regioni linguistiche del paese gli attuali aiuti garantiti alla carta stampata - ribassi sulle tariffe postali per la distribuzione dei giornali (50 milioni) e uno sconto sull'Iva (73 milioni) - non sono più sufficienti. Per questo motivo la Commissione chiede il loro abbandono in favore di nuove misure non più legate al supporto cartaceo, quanto piuttosto alla qualità e all'innovazione.
Istituita nel novembre 2012 dal Consiglio federale, la Commissione federale dei media ha il compito di osservare il paesaggio mediatico elvetico, di analizzare i problemi e formulare raccomandazioni all'indirizzo del governo. Non ha per contro alcun potere decisionale. È presieduta dal Otfried Jarren, professore presso l'Istituto specializzato nei media dell'Università di Zurigo e conta 13 membri provenienti dai diversi settori dei media e dalle diverse regioni linguistiche della Svizzera.