Una creperie ginevrina installa il primo distributore automatico. E un ufficio cambi di Lugano si appresta a fare lo stesso
LUGANO - Una creperia ginevrina installa il primo distributore fisso di Bitcoin in Svizzera. E un ufficio cambi di Lugano si prepara a fare lo stesso.
Crêpes e Bitcoin. Il primo distributore automatico di moneta virtuale in Svizzera è comparso (in via provvisoria) in un mercato coperto di Zurigo, tre settimane fa. Ora è la volta di una crêperie di Ginevra: «Tutto è pronto, oggi faremo gli ultimi test, domani sera l’inaugurazione» ci spiega il responsabile Franck Chabanol: «Per i primi tempi la macchina permetterà di acquistare Bitcoin pagando in euro (il cambio attuale è di 1:501, ndr.) ma presto accetterà anche franchi svizzeri».
"Legale al 100%" - Se la scelta della location può lasciare perplessi («perché una crêperie? Per via della clientela internazionale e di alto borgo: volevamo alzare il tiro» motiva Chabanol) per il resto l’organizzazione è ineccepibile: dal profilo giuridico un distributore di Bitcoin permanente «è consentito dalla legge svizzera purché non si superi il limite dei 2 mln Fr di transazioni l’anno; per il proprietario dell’apparecchio invece il guadagno non deve superare i 20mila Fr l’anno» spiega l’economista Luzius Meisser, presidente dell’Associazione svizzera Bitcoin.
Anche Lugano si prepara - Poca resa dunque, ma anche poca spesa: un apparecchio Atm come quello di Ginevra e Zurigo costa “solo” 5mila Fr, e sul Ceresio c’è già chi pensa di installarne una versione svizzero-italiana. «Ci stiamo informando sui dettagli legali: lo spazio disponibile ci sarebbe già, un ufficio di cambio in centro a Lugano...» ci confida il blogger economico Paolo Barrai.«Stiamo studiando i risvolti giuridici per assicurarci di poter rispettare pienamente la normativa in vigore».
E' solo l'inizio - Per Meisser, professore all'FHNW di Brugg, la proliferazione dei distributori di Bitcoin «sarà un fenomeno graduale: è come con l'uovo e la gallina. Se ci saranno più apparecchi, più persone potranno acquistare Bitcoins, più negozi e esercizi pubblici li accetteranno, più sarà conveniente installare nuovi apparecchi». Un circuito inarrestabile - a meno che si metta di mezzo una legge ad hoc.«Non credo che ciò sia possibile, in Svizzera: piuttosto, mi aspetto che il Bitcoin venga parificato a una moneta straniera a tutti gli effetti. In questo modo tra l'altro si risolverebbe automaticamente il problema del riciclaggio di denaro, sul piano giuridico. In Svizzera la legislazione in materia è molto meno intricata e ostica che in Ue, e questo la rende il terreno ideale per questo tipo di iniziative».