In precedenza regnava una certa insicurezza. Postfinance non sapeva bene se la nuova forma giuridica avrebbe portato una parte dei clienti a ritirare il suo denaro, e se sì in quale misura. "Per questa ragione siamo stati molto cauti e abbiamo predisposto una elevata liquidità", ha spiegato Köng.
Ora Postfinance può normalizzare anche la sua politica di investimento, puntando su ipoteche e titoli pubblici di città e cantoni, aziende parastatali, nonché debitori internazionali.
Il gruppo sta pensando anche a come monetizzare le informazioni derivanti dal traffico dei pagamenti, che per due terzi passa attraverso il gigante giallo. "Ad esempio sappiamo chi compra delle scarpe care a Interlaken, e molto di più", osserva Köng. L'istituto rispetterà i dettami della protezione dei dati: ma potrebbe assumere "un ruolo di mediatore" fra domanda e offerta di prestazioni.