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SVIZZERABlocher nel consiglio di amministrazione della "Basler Zeitung"

02.07.13 - 08:46
Tutto tramite la sua società finanziaria Robinvest
foto keystone
Blocher nel consiglio di amministrazione della "Basler Zeitung"
Tutto tramite la sua società finanziaria Robinvest

Christoph Blocher ha acquistato dalla MedienVielfalt Holding (MVH), tramite la sua società finanziaria Robinvest, il 20% del capitale azionario della BaZ Holding per 306'000 franchi. Il gruppo editoriale basilese proporrà l'ingresso del consigliere nazionale dell'UDC nel suo consiglio di amministrazione, scrive oggi la "Basler Zeitung" (BaZ).

Quale contropartita, Robinvest rileverà un prestito di 40 milioni concesso dalla MVH alla BaZ Holding, scrive il presidente del consiglio d'amministrazione di quest'ultima, il consigliere nazionale zurighese del PLR Filippo Leutenegger, nell'edizione odierna della "Basler Zeitung",

 

MedienVielfalt ("Pluralità dei media") Holding, nelle mani del suo azionista maggioritario Tito Tettamanti, possedeva fino al 100% delle azioni della BaZ Holding. Nel febbraio 2010, la famiglia di editori Hagemann aveva venduto il gruppo al finanziere ticinese e l'avvocato Martin Wagner è apparso come nuovo editore.

 

Quando nell'agosto 2010 i due hanno nominato quale caporedattore Markus Somm, autore di una biografia di Blocher, è apparsa chiara a molti l'implicazione dell'ex consigliere federale dell'UDC nella "BaZ".

 

Nel novembre 2010, Tito Tettamanti ha rivenduto una parte delle azioni all'ex "patron" della compagnia aerea Crossair Moritz Suter. Questi ha però gettato la spugna dopo un anno e ha ceduto il 12 dicembre 2011 le azioni a Rahel Blocher, figlia di Christoph Blocher, rendendo palese l'implicazione di quest'ultimo e della sua famiglia nella presa di controllo del giornale basilese.

 

Due giorni dopo, il 14 dicembre 2011, Rahel Blocher ha rivenduto a sua volta la sua parte alla holding di Tito Tettamanti. Nell'operazione, Christoph Blocher è apparso per la prima volta apertamente, con una garanzia di deficit. L'ex consigliere federale ha spiegato di voler preservare la "BaZ" come "uno degli ultimi giornali indipendenti del paese" ma di essere rimasto discreto per non suscitare "riflessi anti-Blocher".

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