La decisione risponde a una richiesta dei rappresentanti Cgt di Faurecia, azienda di componenti auto filiale del gruppo Psa al 57,4%, che accusava la casa madre di non aver adeguatamente informato i suoi comitati d'impresa dei termini del piano di ristrutturazione, i cui effetti si sarebbero fatti sentire anche sulla società controllata.
Psa, dal canto suo, precisa in una dichiarazione che i giudici "non hanno rimesso in causa" le procedure di informazione interne all'interno gruppo, ma richiede solo a Faurecia di "mettere in atto una procedura di consultazione del suo comitato centrale d'impresa sulle eventuali conseguenze del piano di ristrutturazione su di essa, prima della messa in atto effettiva della ristrutturazione". Quanto al piano di riassetto industriale complessivo, precisa ancora l'azienda, "non è sospeso e ancor meno annullato".