Si tratta in realtà di micro-variazioni, che possono però essere ritenute significative, considerato che per oltre un anno l'euro è rimasto praticamente incollato alla soglia minima di cambio di 1,20 fissata unilateralmente dalla Banca nazionale svizzera (BNS) il 6 settembre 2011. Le conseguenze si sono peraltro già fatte sentire in borsa, con acquisti segnalati sui titoli di aziende fortemente orientate all'esportazione.
Difficile prevedere però cosa riserva l'immediato futuro. Stando ad alcuni esperti di divise citati dall'agenzia finanziaria Awp vi è il potenziale per un ulteriore indebolimento del franco. Altri ritengono per contro che l'attuale fase non durerà a lungo.
La valuta dell'Eurozona si è rafforzata anche nei confronti del dollaro. Da parte sua il biglietto verde è salito in relazione alla moneta elvetica e sfiora ora 0,93 franchi.