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TRASPORTI COMBINATIHupac guarda al futuro con qualche preoccupazione

23.04.12 - 16:36
L'operatore specializzato nel trasporto combinato ha registrato una crescita nel 2011 pari al 6,6%, ma guarda al futuro sperando in un adeguamento delle infrastrutture verso l'Italia
Keystone
Hupac guarda al futuro con qualche preoccupazione
L'operatore specializzato nel trasporto combinato ha registrato una crescita nel 2011 pari al 6,6%, ma guarda al futuro sperando in un adeguamento delle infrastrutture verso l'Italia

ZURIGO - Hupac ha registrato l'anno scorso una crescita del 6,6% della merce trasportata. La principale preoccupazione dell'operatore del trasporto combinato rimane l'adeguamento delle infrastrutture verso l'Italia, per le quali auspica un immediato potenziamento della linea che passa da Luino.

L'evoluzione del trasporto combinato attraverso le Alpi è stato finora un "successo", ha detto oggi a Zurigo davanti alla stampa Hans-Jörg Bertschi, presidente del cda dell'impresa con sede a Chiasso. Se negli ultimi dieci anni i trasporti su strada sono aumentati del 10%, il traffico combinato su rotaia è cresciuto del 78%.

In vista dell'apertura della galleria di base del San Gottardo (nel 2017) e di quella del Monte Ceneri (nel 2019), saranno tuttavia necessarie nuove misure. Bertschi ha citato in particolare l'adeguamento delle infrastrutture sui corridoi verso l'Italia, dove bisognerà garantire il passaggio di convogli lunghi 750 metri, al posto degli attuali 550, e con un peso complessivo di 2000 tonnellate invece di 1600.

Per poter trasportare i semirimorchi, occorre inoltre aumentare il profilo delle gallerie dagli attuali 3,80 a 4 metri, e garantire una pendenza massima del 12 per mille.

Un adeguamento delle infrastrutture a questi parametri - peraltro già fissati in un accordo europeo del 1991 - permetterebbe di aumentare la produttività del trasporto combinato del 30%, ha sottolineato Bertschi. Queste condizioni di produzione "concorrenziali" sarebbero il modo più sicuro per abbattere le sovvenzioni al trasporto traporto combinato.

Priorità assoluta a Luino

I responsabili di Hupac si dicono in particolare preoccupati per l'intenzione delle autorità italiane di concentrarsi sulla linea Bellinzona-Chiasso-Milano e di trascurare quella che passa per Luino e Novara.

L'asse di Luino è di gran lunga il più importante e copre già circa il'80% del traffico combinato non accompagnato attraverso il Gottardo. Hupac chiede di dare la priorità assoluta a questa tratta, che serve i terminal di Busto Arsizio e Novara. Via Luino potranno passare in futuro treni da 1800 tonnellate trainati da una sola locomotiva, ha sottolineato Bertschi.

Il direttore di Hupac, Bernhard Kunz, ha esortato il Consiglio federale ad impegnarsi presso le autorità italiane per trovare una soluzione pragmatica. La linea di Luino potrebbe essere adattata entro il 2020 agli standard internazionali con una spesa di 120-180 milioni i franchi.

Anche il corridoio che passa da Chiasso dovrà essere adeguato, ma per realizzare i progetti necessari - una nuova linea per il traffico merci tra Seregno e Bergamo e un nuovo terminal di trasbordo per il nodo di Milano - bisognerà aspettare almeno fino al 2035.

Risultato modesto

L'anno scorso Hupac ha trasportato 723'894 container e semirimorchi sulla sua rete europea: il dato, in crescita del 6,6% su base annua, supera il volume record registrato nel 2008. L'incremento più importante (+24%) è stato registrato sull'asse del Brennero.

Malgrado ciò, i ricavi del gruppo sono scesi del 2,3% a 493,1 milioni di franchi. L'utile d'esercizio ha subito una flessione del 17,3%, scendendo a 2,6 milioni di franchi. Le cause di questo risultato - definito in una nota "modesto" - sono la difficile situazione sul fronte valutario e il deragliamento di un convoglio avvenuto lo scorso maggio a Müllheim (D), che ha reso necessaria un'azione di richiamo di materiale rotabile.

Per il 2012 il gruppo prevede una "modesta crescita con una forte tendenza alla volatilità". Nel primo trimestre il volume dei trasporti ha registrato una flessione del 7,2% rispetto al "fortissimo periodo" dell'anno precedente.


ATS

 

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