Concerto esaurito al Kongresshaus
ZURIGO - Dire che era raggiante è ancora poco. Nonostante la sua eccezionale maestria nel tormentare qualsiasi pianoforte ed una miriade di concerti con artisti di calibro internazionale, Silvan Zingg sabato sera era comprensibilmente nervoso. Di Chuck Berry non si sa soltanto che è una leggenda vivente del rock 'n' roll (John Lennon ha detto di lui "Se vuoi chiamare il rock con un altro nome, allora chiamalo Chuck Berry"), si sa anche che durante gli spettacoli ha spesso allontanato dal palco i pianisti rei di non averlo accompagnato con la necessaria bravura.
Invece è stato un trionfo, per Silvan la serata più emozionante della sua vita, per il pubblico del Kongresshaus di Zurigo una delizia musicale di elevatissimo livello. Un concerto spettacolare anche per merito degli altri artisti presenti: oltre a Chuck Berry, il figlio Charles jr. alla chitarra, la figlia Ingrid all'armonica e come vocalist, Christoph Buhse alla
batteria e, appunto, Silvan Zingg al pianoforte.
Il giovane pianista di Manno ha tenuto testa a tutti i duetti improvvisati da Chuck Berry, il quale ha avuto parole di elogio per Silvan, dicendogli "Ehi, da come suoni, dovresti essere mio fratello!", poi ancora a fine concerto ha scherzato col pubblico commentando "Dice di essere Svizzero, ma da come suona il piano secondo me viene da St. Louis...". Se Silvan
Zingg era al settimo cielo per essere stato così ben apprezzato, altrettanto felice era la figlia di Berry che in camerino ha detto di non aver mai visto suo padre così contento dopo uno spettacolo. Ben comprensibile che lo fosse: pur essendo durato solo un'ora e mezza, il concerto ha esaltato l'intero pubblico, preso da una musica travolgente, tanto che sulle note di
"Johnny B. Goode" il palco è stato invaso 2 volte da decine di fans che hanno voluto osannare da vicino il loro intramontabile mito che, scatenatissimo insieme agli altri, non ha perso una sola nota.
Rodri van Click