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ITALIACentrosinistra travolto in Emilia e Toscana

25.06.18 - 07:27
Le roccaforti "rosse" Pisa, Siena e Massa passano in blocco al centrodestra. Salvini: «Più la sinistra insulta, più i cittadini ci premiano»
Keystone
Centrosinistra travolto in Emilia e Toscana
Le roccaforti "rosse" Pisa, Siena e Massa passano in blocco al centrodestra. Salvini: «Più la sinistra insulta, più i cittadini ci premiano»

ROMA - Il centrosinistra viene travolto in Toscana e in Emilia. I Cinque Stelle si affermano ad Avellino e Imola ma perdono Ragusa. Avanzano Lega e centrodestra un po' ovunque. Questo il quadro dopo i ballottaggi che hanno chiuso il voto per le comunali 2018 in Italia.

In particolare, un vero e proprio ribaltone è quello avvenuto in Toscana, dove Pisa, Siena e Massa passano in blocco al centrodestra.

Ammette la sconfitta anche Maurizio Perinetti, candidato sindaco del centrosinistra a Ivrea: qui la sinistra amministrava ininterrottamente dal Dopoguerra.

A Terni, dopo quasi 20 anni, la città delle acciaierie, passa dal centro sinistra al centro destra, vince un leghista. Ad Ancona, unico capoluogo di Regione al voto, si riconferma la sindaca uscente, Valeria Mancinelli, di centrosinistra.

La coazione si impone anche a Teramo e Brindisi. Ad Avellino Vincenzo Ciampi candidato M5S strappa la cittadina finora guidata dal centrosinistra. Il M5s espugna anche Imola. A Roma, al III municipio, si è imposto il candidato del Cs.

«Più la sinistra insulta, più i cittadini ci premiano». In un tweet Matteo Salvini scolpisce il risultato elettorale che vede il crollo delle roccaforti rosse a favore delle forze di centrodestra. Vittorie che il leader leghista - in partenza lunedì mattina per la Libia - definisce storiche, e non a torto: hanno virato verso il Carroccio la 'capitale' delle acciaierie del centro Italia e la città della Olivetti, da sempre fucina operaia del Paese.

Più magro il bottino del M5S rispetto a quello leghista, ma con due conquiste di peso: Avellino, dove il candidato pentastellato Vincenzo Ciampi strappa la cittadina al centrosinistra, e Imola, ex roccaforte del Pd. Tanto basta al leader Luigi Di Maio per giudicare 'straordinarie' le due vittorie. A Ragusa invece il M5S viene sconfitto: il Comune passa a Fratelli d'Italia e tanto basta a Giorgia Meloni per sentenziare che 'le roccaforti rosse non esistono più.

Ce ne vorrà di tempo per il centrosinistra, e in particolare per il Pd, per digerire la sconfitta durissima nell'asse toscano. E a poco serve la riconferma ad Ancona, unico capoluogo di Regione al voto, della sindaca uscente di centrosinistra, Valeria Mancinelli, o nel terzo municipio di Roma, dove si impone Giovanni Caudo, ex assessore dello "sfiduciato" Ignazio Marino.

A Imperia risorge Claudio Scajola: scomparso dalla ribalta nazionale dopo la vicenda della 'casa a sua insaputa', si prende una rivincita diventando per la terza volta sindaco della sua città contro l'altro candidato di centrodestra, Luca Lanteri, sostenuto da Toti. «Ho vinto da solo contro il resto del mondo», scandisce l'ex capo del Viminale, che assicura: «Il centrodestra non c'è più».

Il Pd: «Ora ricostruire» - In Italia il Partito Democratico prende atto della debacle delle comunali e, dopo i risultati dei ballottaggi che segnano la sua netta sconfitta nelle consuete roccheforti come Massa, Pisa, Siena e Terni, comincia a discutere su come provare a ripartire.

L'ex-ministro Carlo Calenda è drastico ed apre ad un 'fronte repubblicano': "La navigazione a vista sta portando il centrosinistra all'irrilevanza proprio quando l'Italia ne avrebbe più bisogno", scrive. E aggiunge: «Ripensare tutto: linguaggio, idee, persone, organizzazione. Allargare e coinvolgere su un nuovo manifesto. Andare oltre il Pd. Subito!».

Sì ad un ripensamento, no al superamento del partito è invece la posizione del segretario ad interim ("reggente") Maurizio Martina. «Sono d'accordo sul ripensamento complessivo - afferma -, abbiamo tanto da cambiare nei linguaggi e nelle idee ma non sono d'accordo sul superamento del Pd. Credo nella ricostruzione di un campo progressista, democratico di centrosinistra con un Partito democratico rinnovato al centro».

La tornata elettorale appena conclusa registra, dunque, un netto successo del centrodestra, trainato dalla Lega che si conferma anche nei ballottaggi la prima forza della coalizione. A Silvi, in provincia di Teramo, è stato eletto il primo sindaco del Carroccio d'Abruzzo. È Andrea Scordella, ispettore di polizia, che ha ribaltato il risultato del primo turno e sconfitto il candidato del centrosinistra, e primo cittadino uscente, Francesco Comignani. In controtendenza i risultati in Puglia, con il centrodestra che conquista un solo comune degli 11 andati al ballottaggio, quello di San Nicandro Garganico.

Più magro il bottino del M5S che comunque può contare su due conquiste di peso: Avellino, dove il candidato pentastellato Vincenzo Ciampi strappa la cittadina al centrosinistra, e Imola, ex roccaforte del Pd. A Ragusa invece il M5S viene sconfitto: il Comune passa a Fratelli d'Italia e tanto basta alla presidente del partito Giorgia Meloni per sentenziare che «le roccaforti rosse non esistono più».

I pentastellati restano comunque alla guida, tra gli altri, di Pomezia e Assemini. A Roma vittoria di Giovanni Caudo, ex assessore della giunta Marino, che diventa presidente del III Municipio. Il centrodestra si impone a Viterbo, mentre la sinistra trionfa nell'area metropolitana della Capitale.

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