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SERBIAStabilità nei balcani: «Serbi presto nell'Ue»

09.12.17 - 15:27
L'integrazione servirà al rafforzamento della pace nella regione
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Stabilità nei balcani: «Serbi presto nell'Ue»
L'integrazione servirà al rafforzamento della pace nella regione

BELGRADO - Il pieno appoggio a una rapida integrazione della Serbia nella Ue è stato espresso dai capi di governo di Grecia, Bulgaria e Romania, che oggi a Belgrado hanno partecipato a un vertice balcanico a quattro con il presidente serbo Aleksandar Vucic.

L'integrazione europea della Serbia, è stato sottolineato, favorirà il rafforzamento della pace e della stabilità nella regione.

«La Serbia non può restare ancora a lungo al di fuori della famiglia europea», ha detto il premier greco Alexis Tsipras in una conferenza stampa comune al termine della riunione con Vucic e con i colleghi serbo Ana Brnabic, bulgaro Boyko Borissov e romeno Mihai Tudose.

Per Borissov, «all'integrazione europea non c'è alternativa», e «per i Balcani non c'è via migliore che quella che porta verso l'Unione europea». La Bulgaria assumerà dal primo gennaio prossimo la presidenza di turno semestrale dell'Unione, e il premier Borissov ha sottolineato la volontà e il forte impegno del governo di Sofia a fare in modo di accelerare il cammino europeo della Serbia e degli altri Paesi della regione che non fanno ancora parte della Ue.

In questo, ha osservato, la Bulgaria potrà contare sul sostegno costruttivo di Grecia, Romania ma anche dell'Austria che avrà la presidenza Ue nella seconda metà dell'anno, e che è anch'essa fortemente motivata a favorire l'integrazione europea dei Balcani. Nella riunione di Belgrado, che ha fatto seguito a un vertice analogo tenutosi in ottobre a Varna, in Bulgaria, si è parlato di come rafforzare ulteriormente la già solida collaborazione fra i Paesi della regione, favorendo in particolare progetti comuni nei settori dei trasporti, delle infrastrutture e dell'interconnessione energetica. Servono strade, autostrade, ferrovie, nuovi collegamenti.

«Basta guardare al passato e a creare nuovi problemi - ha detto Borissov. Abbiamo avuto già troppe guerre e spargimenti di sangue in questa tormentata regione multiculturale e multiconfessionale. Ora dobbiamo concentrarci sul futuro, e prendere il destino nelle nostre mani, senza attendere di sentire cosa ci dicono le grandi potenze». Il premier bulgaro ha peraltro invitato a non paragonare o a contrapporre una tale iniziativa fra i quattro Paesi balcanici al cosiddetto Gruppo di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia). «Non vogliamo copiare nessuno, ne' percorrere lo stesso cammino di altri», ha detto.

Sia Borissov che Tsipras hanno al tempo stesso criticato le affermazioni fatte ieri durante una visita in Grecia dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che auspica una revisione del Trattato di Losanna del 1923 sulla definizione del confine tra Turchia e Grecia. Rivedere gli accordi internazionali non è una cosa positiva e costruttiva per i Balcani - hanno detto i due premier.

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COMMENTI
 

Danny50 6 anni fa su tio
Altra ghiotta possibilità di foraggiare a colpi di Miliardi l’UE. Avanti che noi ci siamo !
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