Cerca e trova immobili
WASHINGTON - Paul Manafort collabora nelle indagini sui presunti contatti tra l'entourage del presidente e i russi: su richiesta delle commissioni di Camera e Senato che stanno indagando, l'ex presidente della campagna elettorale di Donald Trump ha consegnato oltre 305 pagine di documenti. Lo scrive il Wp.
Lo staff del Congresso non ha ancora esaminato tutte le carte, ma alcune fonti hanno rivelato al giornale che il materiale comprende gli appuntamenti del calendario, le bozze dei discorsi e i memo per la strategia della campagna che menzionano la Russia o cittadini russi.
I documenti citano anche incontri specifici, comprese due ampie sessioni con l'ambasciatore russo in Usa (alla convention repubblicana e al Mayflower hotel dove Trump fece il suo primo discorso di politica estera). Manafort, che aveva rapporti politico-economici con il mondo russo e ucraino, è uno degli ex collaboratori di Trump nel mirino delle indagini.
Manafort continuò ad avere contatti con il team del presidente Usa anche dopo che l'Fbi aveva iniziato ad indagare sui presunti legami tra la squadra del tycoon e uomini al servizio del Cremlino. Secondo Politico, che cita quattro fonti a conoscenza della vicenda, circa una settimana prima dell'insediamento della nuova amministrazione Manafort chiamò il capo di gabinetto di Trump, Reince Priebus, per dirgli che la circostanza descritta era «spazzatura».
Manafort era stato costretto a dimettersi come presidente della campagna di Trump cinque mesi prima in seguito a suoi precedenti impegni professionali in qualità di consulente per politici e imprenditori vicini al Cremlino. Tuttavia, secondo le fonti, continuo' comunque a parlare con diversi membri del team di Trump e avrebbe avuto anche almeno due conversazioni con lo stesso tycoon.
