La maggioranza della popolazione ha un'opinione estremamente negativa del governo. Il 49% afferma di vivere in una dittatura
CARACAS - Il 73% dei venezuelani respinge l'idea di convocare un'Assemblea costituente lanciata dal presidente Nicolas Maduro, il 78% ha una opinione negativa del governo e il 49% pensa che nel paese esiste una dittatura: sono i risultati di un sondaggio diffuso ieri a Caracas.
Secondo l'inchiesta demoscopica, curata dalla Datincorp, il 73% dei venezuelani crede che il governo sia il responsabile della violenza che si è scatenata nelle proteste dell'opposizione - che hanno causato finora 57 morti - e il 59% pensa che la situazione nel paese peggiorerà nei prossimi mesi.
Per il 53% degli intervistati l'unica via d'uscita dalla crisi che attanaglia il Venezuela è il voto, e il 79% si dice pronto a partecipare alle elezioni per governatori degli stati e sindaci (previste entro lo scorso dicembre e successivamente posticipate senza data certa) pur senza presidenziali anticipate.
E anche se il 74% valuta positivamente il modo in cui l'opposizione ha affrontato la crisi nelle ultime settimane e il 79%, pensa che le manifestazioni di piazza debbano andare avanti finché ottengano il loro obiettivo; il 51% non si identifica con nessun partito, il 40% non si considera né chavista né oppositore e il leader oppositore che registra più appoggi è «nessuno», con il 30% delle preferenze.
Calendario elettorale - Le elezioni per i governatori degli stati e i sindaci venezuelani sono convocate per il prossimo 10 dicembre, ma quelle per l'Assemblea costituente promossa dal presidente Nicolas Maduro si svolgeranno a fine luglio.
Lo ha annunciato oggi la responsabile del Consiglio nazionale elettorale (Cne) venezuelano, Tibisay Lucena.
In un discorso trasmesso a reti unificate, Lucena ha detto che la proposta di riforma costituzionale di Maduro «rappresenta una opportunità per tutti coloro che vogliono la pace e il progresso nel Venezuela».
Secondo i termini della Costituzione venezuelana, le elezioni per governatori e sindaci dovevano svolgersi entro lo scorso dicembre, ma il Cne le aveva già posticipate fino a giugno, giustificando il ritardo per la richiesta di referendum contro Maduro presentata l'anno scorso dall'opposizione, poi annullata dalla Corte suprema per presunte irregolarità.
L'ex candidato presidenziale dell'opposizione, Henrique Capriles, ha respinto le dichiarazioni della responsabile del Cne, in una serie di messaggi su Twitter in cui ha scritto che «il popolo venezuelano non vuole la truffa costituzionale di Maduro e non la accetta», e ha aggiunto che «risulta difficile trovare una faccia tosta che abbia preso tanto in giro il nostro popolo quanto la signora Lucena».