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UNIONE EUROPEASchengen: sei mesi per togliere i controlli alle frontiere

02.05.17 - 18:09
La Commissione Ue raccomanda al Consiglio «la rimozione graduale dei controlli temporanei»
Keystone
Dimitris Avramopoulos.
Dimitris Avramopoulos.
Schengen: sei mesi per togliere i controlli alle frontiere
La Commissione Ue raccomanda al Consiglio «la rimozione graduale dei controlli temporanei»

BRUXELLES - La Commissione Ue raccomanda al Consiglio «la rimozione graduale dei controlli temporanei» ad alcune frontiere Schengen di Svezia, Norvegia, Austria, Austria, Germania e Danimarca, concedendo il prolungamento «per l'ultima volta» di altri «sei mesi».

Lo ha detto il commissario Ue Dimitris Avramopoulos. «Proponiamo un eliminazione graduale dei controlli alle frontiere interne Schengen ed il rafforzamento dell'uso dei controlli di polizia sul territorio dei Paesi, specie vicino ai confini interni». «Questo è l'ultimo prolungamento», avverte.

«Il nostro obiettivo è di assicurare una fase di transizione coordinata e graduale. L'alternativa poteva essere quella di decisioni unilaterali e non coordinate» da parte delle capitali «di introdurre controlli temporanei. E questo non è nello spirito europeo di solidarietà e cooperazione», afferma Avramopoulos.

Secondo Bruxelles infatti, sebbene la situazione generale «continui a stabilizzarsi, c'è ancora un numero significativo di migranti irregolari e richiedenti asilo in Grecia», col rischio di «movimenti secondari». Ed è per questo, «che in via precauzionale, e mentre vengono messe in atto misure alternative, la Commissione raccomanda che il Consiglio prolunghi i controlli per l'ultima volta, per sei mesi».

Allo stesso tempo, Avramopoulos raccomanda «a tutti gli Stati membri e a quelli associati Schengen di utilizzare i poteri di polizia in modo più efficiente, dando priorità a controlli di polizia invece di quelli alle frontiere, ma con lo stesso obiettivo di garantire sicurezza nell'area Schengen».

La raccomandazione «promuove anche una maggiore cooperazione transfrontaliera di polizia, come pattuglie congiunte nelle aree di confine e sui treni internazionali, così come analisi del rischio congiunte e scambio di informazioni tra i Paesi».

Si ricorda inoltre che occorrono «ulteriori sforzi per accelerare le procedure delle richieste di asilo, accrescere i ricollocamenti, e assicurare la ripresa dei trasferimenti verso la Grecia, secondo quanto prevede il regolamento di Dublino».

La Commissione Ue aveva presentato, per la prima volta a maggio 2016, una raccomandazione, approvata dal Consiglio europeo qualche giorno più tardi, sulla base dell'articolo 29 del Codice Schengen - mai usato prima di allora - per permettere ai cinque Paesi di introdurre i controlli temporanei, per far fronte al rischio dell'arrivo dei migranti dalla Grecia.

Nel contempo, la Commissione Ue considera che, visti i significativi progressi dell'ultimo anno, e lo slancio positivo del lavoro in corso», la reintroduzione temporanea dei visti per i cittadini Usa e Canada in Europa «sarebbe controproducente e non raggiungerebbe lo scopo».

Così l'esecutivo comunitario risponde alla risoluzione del Parlamento Ue di marzo che sollecitava in tal senso, data la mancanza di reciprocità per i cittadini di cinque Paesi dell'Unione (Bulgaria, Croazia, Cipro, Polonia e Romania).

«L'Ue sceglierà sempre impegno, e paziente diplomazia alle ritorsioni unilaterali», sottolinea Avramopoulos.

«Da ieri, primo maggio - spiega prima di concludere - un numero significativo di cittadini bulgari e romeni possono viaggiare senza visto per il Canada. Questa è una notizia eccellente, che arriva come risultato diretto del nostro sforzo diplomatico. E suggerisce che questa è la strada da seguire».

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